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UN POKER DEI "VECCHI" MA QUEL GIOVANE È TANTA ROBA

di Sonia Anichini

Ero rimasta impressionata quando ho sentito la conferenza stampa di Gilardino pre-partita: tesseva lodi a destra e manca sulla Fiorentina, elencava tutti i suoi pregi, parlava dei singoli calciatori in rosa e di quelli appena arrivati come degli extraterrestri, tanto che un interlocutore presente gli ha fatto notare che non andavano ad incontrare il Real Madrid. Ecco, al fischio finale della gara di ieri sera avrei voluto sentire il pensiero di questo signore per dirgli che non siamo certo una squadra eccellente, che dobbiamo migliorarci e migliorare, se possibile, questo gruppo ma il Genoa praticamente è rimasto spettatore sbigottito dell’intraprendenza dei ragazzi di Italiano. Un po’ mi dispiace per Gilardino, al quale sono legati alcuni dei nostri ricordi viola più belli, e spero si riprenda velocemente ma alla sua prima in Serie A non ha avuto chances con una Fiorentina più bella di quello che io stessa mi aspettassi.

“Chi ben comincia…” dice la saggezza popolare e noi non possiamo che essere contenti di come è partito il nuovo campionato viola e abbiamo visto cose pregevoli e prestazioni che ci possono rincuorare, per quello che può valere dopo appena novanta minuti giocati, ma vincere è sempre di grande aiuto per il lavoro che il tecnico deve fare e per tutti i suoi ragazzi. Siamo andati in gol quasi subito e lo abbiamo fatto con Biraghi di destro e già questa è una notizia! Dopo pochi minuti abbiamo raddoppiato con Bonaventura che ha insaccato la respinta del palo su un tiro di Gonzalez. Sono strafelice che la nuova avventura della Fiorentina ritrovi questo “ragazzo” a guidare la squadra perché ho sempre ritenuto che sia un leader ed abbia classe ed esperienza da vendere e a riprova, oltre al gol, aggiungiamo l’assist al bacio che ha confezionato per il quarto gol messo a segno da Mandragora.

Anche quest’anno vorrei riproporre le perle di vita che arrivano dal divano di casa mia e sono lieta di comunicarvi che, prima del terzo gol di Nico, mio marito ha invocato il sigillo con un perentorio: “prima della fine del primo tempo, è bene fargliene un altro per chiuderla”! Detto…fatto, perché il nostro nuovo numero 10 si è elevato in un magnifico colpo di testa ad esaudire le richieste della mia famiglia…ma anche di tutti i tifosi viola!

La curiosità che prende quando si riparte è quella di vedere come si muovono coloro che sono arrivati da poco e se su qualcuno c’è ancora da aspettare, e mi pare anche normale, devo dire che ho avuto buone sensazioni su Arthur e, se continua così, dovrò ricredermi sullo scetticismo che avevo nei suoi confronti vista l’inattività del suo recente passato. Nzola, grande e grosso com’è, pare ancora non del tutto in forma ma ritengo che ci sarà molto utile proprio per la sua prestanza fisica. Gli altri new entry hanno fatto apparizioni brevi e per ora non mi esprimo ma su uno che era già dei nostri, piccini ma nostri, alla prima nella massima serie, non posso che dire belle cose: ma quanto è bravo Kayode? Ero partita preoccupata della mancanza nella formazione ufficiale di Dodò, ma questo ragazzone lo ha sostituito alla grande mostrando oltretutto forza e personalità che per un primavera di 19 anni sono tanta roba. D’altra parte è merito suo se la nazionale under 19 ha vinto gli Europei e speriamo che possa essere un predestinato a grandi imprese soprattutto in maglia viola, si intende!

Superato quasi senza sforzo il primo gradino del campionato, prepariamoci a quello europeo visto che giovedì riparte il cammino in Conference che ci auguriamo entusiasmante come lo scorso anno…con un finale ben diverso però.

La Signora in viola