UN PUNTO TRA LUCI E OMBRE. CON IL MERCATO SULLO SFONDO
L0-0 con il Bologna può definirsi un brodino, ma dopo la sbornia di Torino era inevitabile tornare con i piedi per terra ed è stato importante farlo senza cadere. La gara in effetti ha evidenziato luci e ombre. Queste ultime sono rappresentate dalla (purtroppo) ritrovata sterilità offensiva (anzi che non ci fossero tiri in porta viola in una partita non accadeva dal maggio 2018) e da un passo indietro nella continuità di gioco nell'arco dei 90 minuti visto che tra il grande avvio e il grande assalto finale la squadra ha tirato i remi in barca creando poco o niente. La sensazione è che se non tutti i giocatori chiave girano al 100 per cento la squadra non è incisiva, oggi idee e intensità sono mancate nonostante il palo iniziale che poteva cambiare certo tutto. Ed anche i cambi non hanno avuto l'effetto sperato.
Ma se da una parte si è rivista la solita Fiorentina incapace di vincere e spingere sull'acceleratore sia sotto porta che in classifica (questa sarebbe stata l'occasione giusta), dall'altra Prandelli trova il quarto risultato utile consecutivo e soprattutto un Dragowski che non prende gol per la seconda partita consecutiva e in grande spolvero. Il polacco, come accaduto più volte in questo inizio di stagione, ha salvato il risultato confermando che in porta le scelte effettuate sono giuste. Negli altri reparti invece servirà qualcosa dal mercato, che inizia ufficialmente domani: prima gli esuberi poi gli arrivi, è la parola d'ordine; sperando però che, con le idee chiare, non ci si muova poi troppo tardi in attesa di piazzare le uscite, come accaduto con Chiesa. Callejon arrivato all'ultimo tuffo infatti non si è rivelato l'alternativa giusta e potrebbe già lasciare i viola insieme a Cutrone, oltre a chi non trova spazio già da tempo. Duncan e forse Pulgar si aggiungono alla lista degli esuberi veri e propri, Saponara, Eysseric e Montiel, con Kouamè che anche oggi entrando non è stato all'altezza della situazione e, con tante partite in pochi giorni, servirebbero davvero alternative pronte a spaccare le gare, soprattutto in attacco.