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UNA BATOSTA SALUTARE

di Tommaso Loreto

Affinchè nessuno si offenda dando luogo a permalosismi spesso all'ordine del giorno nel mondo del calcio, la premessa è identica a quella formulata a caldo. Poteva starci uno stop, e poteva starci anche una sconfitta sonante che di certo non cancella, nè cambia, il fatto che la Fiorentina sia attualmente una delle realtà più intriganti del calcio italiano. Di conseguenza non cambia nemmeno l'ambizione dei viola di poter puntare a zone importanti di classifica. Semmai cambiano i sogni, quelli sì, visto che un po'  ovunque, dopo le prove superbe di Genova e Milano lontano dal "Franchi", aveva cominciato a rimbalzare persino il sogno di una concorrenza con la capolista Juve. Tranello nel quale, senza troppi giri di parole, anche noi su queste pagine talvolta eravamo caduti.

Dunque volendo osservare la sconfitta di ieri a Roma con occhi comunque costruttivi, verrebbe da pensare che una batosta del genere possa anche diventare salutare. Non tanto per la squadra o per Montella che mai hanno dato la sensazione di lasciarsi andare a eccessivi voli pindarici, quanto per l'ambiente e la tifoseria che adesso si ritrova catapultata in una dimensione più reale a quella auspicata dopo le cinque vittorie consecutive. Insomma, tornare con i piedi per terra può alla fine essere un bene per un mondo, quello del calcio, nel quale le vie di mezzo non sono mai esistite, e nel quale si passa dalle stalle alle stelle in un lampo, nel tempo che impiega un pallone a finire in rete (e se non ci credete pensate a cosa si sarebbe detto se Seferovic avesse buttato in porta il pallone di El Hamdaoui). 

E' certo, però, che su alcuni aspetti in settimana ci sarà da discutere. Al di là dei singoli che non hanno funzionato (e su Viviano sarebbe il caso di non autoflagellarsi), è stata soprattutto l'impotenza della squadra di fronte alle folate giallorosse a lasciare colpiti. A questa squadra, dopo sedici giornate, continua a mancare un attaccante, per esempio, e se si valutano le prove di Olivera al posto di Pizarro vien da chiedersi (exploit contro il Bologna a parte) se non sia il caso di cambiare qualcosa anche in mezzo al campo. Quanto a Jovetic, ormai, verrebbe da sventolare bandiera bianca. Nel senso che capire come stia realmente JoJo è operazione impossibile (ieri ad esempio pare non sia entrato per il freddo) dunque non resta che attendere semplicemente di rivederlo in campo senza farsi troppe domande (e senza far arrabbiare nessuno in società o nello staff - aggiungiamo con un filo di delusione - con eccessive curiosità raramente soddisfatte dai report medici o dalla comunicazione sull'argomento).

La sconfitta di Roma, in conclusione, può anche avere aspetti positivi. Basta che da essa si sappia ripartire, e che non ci s'incarti più su balletti di responsabilità rimbalzate, o critiche, che purtroppo tante volte abbiammo osservato dalle parti del Viale Fanti. Ne siamo certi, però, Montella saprà fin da subito apportare i giusti correttivi, al resto ci penseranno Pradè e Macia a gennaio visto che, comunque, quella della Fiorentina resta una splendida classifica. Il futuro continua a sorridere ai viola, non c'è certo bisogno di farsi prendere dal panico