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UNA COPPA PER FAR SORRIDERE ROCCO

di Andrea Giannattasio

Quella che la Fiorentina Primavera si giocherà oggi pomeriggio contro l’Hellas Verona sarà la sesta finale raggiunta nell’arco di appena tre anni: due valide per lo scudetto, altrettante per la Coppa Italia, una del Viareggio e una Supercoppa italiana. Numeri davvero di livello per una formazione che nelle ultime stagioni ha sempre garantito alla prima squadra almeno un rinforzo (da Castrovilli a Sottil, passando per Ranieri e Vlahovic e molti altri che hanno cercato per il momento fortuna altrove) e che contro i gialloblù di Corrent proverà a bissare il successo ottenuto un anno fa al cospetto del Torino con Bigica in panchina, che da grande ex dell’incontro si godrà il match dalla tribuna del Mapei Stadium. Quello di Reggio Emilia in realtà non è un impianto che ha regalato più di tante soddisfazioni ai baby viola, visto che se si eccettua la semifinale scudetto del 2017 vinta ai rigori contro la Juventus (con cucchiaio di Kean parato da Cerofolini, rimasto immobile sulla linea di porta), da quel momento sono arrivati due ko consecutivi nell’ultimo atto per l’assegnazione del tricolore, sempre contro l’Inter. Almeno fino ad oggi però.

L’avversario, infatti, stavolta è diverso (gioca in Primavera 2) e sulla carta - nonostante l’ottimo percorso fatto nella Coppa nazionale - si annuncia alla portata della squadra viola, che sarà in ogni caso priva di metà centrocampo complici le squalifiche di Lovisa e di Fiorini e l'assenza per scelta tecnica di Beloko. Tutti gli occhi saranno puntati su Alberto Aquilani, che domani alle ore 18 farà il suo debutto come tecnico della Primavera, dopo sei mesi in chiaroscuro passati sulla panchina degli Under-18 e la seconda parte della stagione vissuta al fianco di Beppe Iachini come collaboratore ed esperto di tecnica individuale nello staff tecnico della prima squadra. Un ruolo che il Principino, che è subito entrato in sintonia con i giovani della Fiorentina, continuerà in ogni caso a ricoprire non appena potrà. Capitolo formazione: sono tanti ancora i dubbi nella testa di Aquilani, che in ogni caso dovrebbe ripartire dal 4-3-3 della passata stagione: in campo tutti i 2000 che poi dovranno salutare il settore giovanile per raggiunti limiti di età (Simonti, Hanuljak e Koffi) mentre davanti sarà bomber Spalluto che dovrà garantire ai viola i gol decisivi per mettere in bacheca il quinto successo in Coppa Italia Primavera, nonché il primo trofeo dell’era Commisso.