UNA DIVERSA MATURAZIONE
Esattamente come i più giovani, senza mai una via di mezzo. Da un estremo all'altro, perchè a una certa età soltanto il suono del termine "compromesso" dà fastidio. La giovane viola non si discosta dall'adolescente che conosce essenzialmente solo il bianco o il nero, senza sfumature, e sono i suoI numeri a raccontarlo. Una squadra che difficilmente perde perchè quasi mai si arrende, ma che ha vinto troppo poco perchè non ancora abbastanza matura per chiudere i conti al momento giusto.
E' anche per questo motivo che dopo un girone d'andata all'insegna della difesa impenetrabile e di una scarsa vena realizzativa oggi si assiste all'opposto La Fiorentina che torna a segnare con continuità ma che fa i conti con una retroguardia battuta praticamente in tutte le gare del 2019. Soltanto a Torino, ottavi di finale di Coppa Italia e prima gara dell'anno dopo il ritiro di Malta, i viola non hanno incassato gol. Nel resto delle altre sfide (3 di campionato e 1 di coppa con la Roma) Lafont ha sempre dovuto raccogliere almeno un pallone in fondo alla rete.
Adesso che arriva una squadra organizzata come il Napoli, con individualità importanti come quelle a disposizione di Ancelotti, Pioli si trova a fare i conti con l'assenza di Milenkovic e uno stato di Vitor Hugo non semplicissimo. Perchè tra qualche problemino fisico e disattenzioni assortite il brasiliano andrà recuperato al meglio per gestire, insieme a Pezzella, Milik, Insigne o chi per loro. Ferma restando la fase offensiva rigenerata da Muriel è dietro che adesso la Fiorentina deve ritrovare equilibrio, trovando più una sintesi - se non proprio una via di mezzo - del proprio percorso di maturazione.