UNA FIORENTINA INDIGESTA
Anche nella partita di andata avevamo giocato male nel primo tempo contro la Juventus, e forse tanti hanno confidato in una strategia per ripetere l’impresa d’ottobre. Così non è stato, anche se qualche miglioramento si è intravisto anche ieri. Non è stato possibile anche perché la Fiorentina attuale è decisamente, e da tempo, in affanno e mancavano all’appello calciatori che non puoi regalare a nessuno, come Borja Valero e Giuseppe Rossi, tanto più alla capolista. Avevamo tutti paura “del cappotto”, della vendetta bianconera, di questo spauracchio che sapevamo essere nelle corde di chi ci aspettava al varco. Così non è stato e il risultato rientra nei pronostici auspicati della sconfitta con onore, che molti avrebbero sottoscritto. Dispiace però aver spianato con tanta facilità la strada ai gobbi, nel non aver provato prima a fare qualcosa di buono. Anzi, alcuni calciatori sono sembrati quasi ostinati nel loro gioco assurdo, vedi Pizarro, che più volte ha rischiato di fare dei danni alla squadra. Diakite, aveva recuperato la sua scialba prestazione con un gol che non gli è stato assegnato, ma sembra sempre un corpo (enorme) estraneo alla Viola. Gli altri sono tutti in estrema difficoltà: da Pasqual a Vargas, da Anderson ad Aquilani, da Cuadrado a Gomez. Marione nostro, al quale vogliamo un gran bene e attendiamo con trepidazione ma anche con un po’ di smania, ha inzuccato verso la porta di Buffon solo al ventesimo del secondo tempo anche perché di cross non ce n’è stata traccia. Avevamo questo problema all’inizio del campionato, quando dovevano cominciare ad imparare questo gioco per lui e, con la sua prolungata assenza, abbiamo dimenticato come si fa.
Ci consola il fatto di aver visto, nelle sostituzioni, qualche sprazzo d’energia e, il mancato pareggio di Matos, ci ha fatto imprecare contro i legni della porta di Buffon.
Questa sconfitta e questa prestazione ci devono però servire, e anche molto, per capire come gestire la gara di giovedì. Perseverare con lo scempio di ieri, sarebbe diabolico. Intanto rientra Borja, e tutta la sua rabbia, che speriamo generi un gioco che oserei dire indigesto. Perché questo aggettivo? Perché i gran signori juventini hanno postato una sportivissima frase “Buona la Fiorentina a pranzo, ci vediamo fra 4 giorni a cena” ed è per questo che ci auguriamo di rimanergli sullo stomaco. Loro sono allocati su un’altra zona del nostro corpo e non vogliamo perdere, contro l’odiata nemica, la chance di andare avanti in Europa League. Ormai dobbiamo abbandonare l’idea della Champions, ma il palcoscenico internazionale, anche se ci sta portando via tante forze fisiche e psichiche, vogliamo ancora calcarlo.
La Signora in viola