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UNA GARA DI RICORDI

di Riccardo Barlacchi

Lo scorso 22 febbraio 2020 si gioca al Franchi l’ultima partita col pubblico presente. Le prime voci sulla rapida diffusione del covid-19 in Italia stavano già circolando alla stessa velocità del virus stesso, la Fiorentina non brillava, ma doveva ottenere per forza un risultato utile. Ci riuscì, ottenne il pareggio con un rigore in extremis siglato da Pulgar dopo un fallo di Romagnoli su CutroneIbrahimovic segnò un gol da campione, annullato poi per fallo di mano. Proprio lo svedese, questa sera, potrebbe essere costretto a fare gli straordinari con il Manchester United viste le assenze di molti interpreti nel reparto di attacco, come scritto da La Gazzetta dello Sport. Sarebbe dovuto scendere in campo a Firenze con relativa tranquillità, ma ora non sarà più così. Un punto a favore della Fiorentina in vista di domenica? Può darsi.

Ma Fiorentina-Milan non è una semplice gara di una squadra promettente contro una big, di Davide contro Golia. È una sfida di ricordi, felici, tristi, ma anche belli e brutti contemporaneamente. Indimenticabile il 3-1 del 2005-2006, partita che fece da consacrazione per Prandelli e la sua squadra di giocatori “normali”, ma molto efficienti e vittoriosi contro i rossoneri stellari di quegli anni. Particolare anche l’evento ricordato oggi dal Corriere Fiorentino: la partita del 2009 finita per 0-2 in favore del Milan, con tanto di ovazione per l’addio al calcio di Maldini e qualificazione ai preliminari di Champions dei viola. Poi le varie vittorie degli ultimi anni, come quella all’ultimo respiro avvenuta grazie all’asse Pasqual-Joaquin durante l’ultima stagione Montella, o la prima gara di campionato nella stagione seguente, sotto la guida di Paulo Sousa. Una gara di ricordi, che passa anche da Stefano Pioli, che con la Fiorentina ha condiviso un periodo duro e magico allo stesso tempo, e ora si ritrova a condurre una squadra che lotta per il vertice. All’andata tutto andò a sfavore dei viola, ma visto l’entusiasmo ritrovato dopo la gara di Benevento, visti i vari acciacchi che hanno falcidiato l’organico milanista, domenica potrebbe accadere anche qualcosa di diverso da un risultato finora troppo scontato.