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UNA LENTA GUARIGIONE

di Andrea Giannattasio

La sensazione è che il processo di guarigione della Fiorentina sia soltanto all’inizio. E che il percorso che Cesare Prandelli dovrà portare avanti nelle prossime settimane sarà lungo e ancora pieno di insidie. Eppure è indubbio che il successo in piena zona Cesarini a Udine firmato Montiel possa essere un ottimo, primo viatico per affrontare gli imminenti impegni in campionato, decisivi per permettere ai viola di riprendere una zona di classifica più consona al blasone del club e - soprattutto - in linea con gli investimenti fatti in questi anni dalla società. Ovvero ciò che Commisso (che al 120’ si è subito complimentato via telefono con il match winner) ha chiesto al nuovo allenatore la prima volta che l’ha contattato.

La sberla al 112’ del classe 2000 che si è infilata alle spalle di Musso - facendo esplodere di gioia una panchina tanto infreddolita quanto scossa per la morte di Maradona - ha tutto il sapore di un tappo di spumante che doveva essere liberato il prima possibile. La prestazione alla Dacia Arena, fino al momento dell’1-0, era stata del resto confortante se confrontata con l’horror show andato in scena domenica con il Benevento. E questo non tanti sul piano delle occasioni, dove restano evidenti i problemi dell’attacco (soprattutto per l’apporto che continua a non dare un irritante Vlahovic), ma quantomeno per ciò che riguarda la manovra e la mentalità propositiva manifestata da tutto il collettivo, sia da chi ha iniziato la gara che da chi è subentrato.

La difesa, per la seconda volta in stagione, non ha preso gol in trasferta (era accaduto solo a Parma prima dell’esonero di Iachini) e soprattutto il nuovo ruolo di Borja Valero come punto di raccordo tra centrocampo e attacco è stato fondamentale per andare a dar fastidio alla “mente” della squadra di Gotti, De Paul, e per dosare l’ultimo passaggio. Un esperimento, quello del trequartista, che è destinato ad essere riproposto anche in futuro, magari già dalla difficilissima trasferta di San Siro contro il Milan, dove Prandelli potrà in ogni caso contare anche sulle “frecce” costrette fino ad oggi ai box: con Ribery e Callejon il processo di guarigione della Fiorentina sarà sicuramente più rapido.