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UNA RICHIESTA DISATTESA

di Pietro Lazzerini

Non più tardi di sabato scorso, il tecnico viola Stefano Pioli era stato chiarissimo a proposito della sua attesa in chiave mercato: "La prossima settimana sarà importante in ogni senso". Non certo una richiesta a gran voce, ma un messaggio lanciato all'indirizzo della dirigenza, giusto il giorno dopo un lungo colloquio tenutosi a cena in una malga trentina. 

La settimana di cui parlava l'allenatore è quasi finita e le operazioni importanti che si sono concluse sono sostanzialmente tre: la prima è la cessione di Federico Bernardeschi, che però era già stata assimilata e quasi 'dimenticata' da tutti; la seconda l'acquisto di Jordan Veretout. Buon colpo per il centrocampo, che però non cambia gli equilibri in vista dei tanti match da disputare nel corso dei prossimi giorni e soprattutto in vista dell'inizio del campionato. La terza, la cessione dell'esubero Tatarusanu. Anche questa chiara a tutti da tempo.

Una richiesta che dunque non è stata del tutto esaudita, anzi, che è stata esaudita veramete in una piccola parte. Vecino e Kalinic, due casi emblematici in uscita, sono ancora in rosa. In entrata non è ancora arrivato Eysseric, da giorni 'a un passo' dai viola, tanto da poter essere definitivo il nuovo 'ore decisive per Longo' di datata memoria. L'esterno per sostituire l'ex numero 10 ora alla Juve non è ancora arrivato. L'esterno difensivo al posto di Milic neanche. Perfino il quarto difensore d'esperienza non è ancora approdato in viola. 

Il rischio è che per il 31, ovvero per il giorno della partenza per la Germania, la rosa non cambi ulteriormente, se non per qualche assenza programmata proprio a causa del mercato in uscita. Pioli si fida dei dirigenti, ed è giusto che sia così, ma la sensazione è che da un momento all'altra, una semplice sensazione di fastidio possa davvero trasformarsi in qualcosa di più simile alla stizza. E questo sarebbe quanto meno controproducente per tutti.