UNA SENTENZA ALL'ITALIANA
In attesa che si pronuncino anche gli organi alle dirette dipendenze del "Viminale", ovvero l"'Osservatorio" ed il CASMS, il Giudice Sportivo ha emesso la propria sentenza: "obbligo al Napoli di giocare 'tutte le gare' con le curve A e B chiuse agli spettatori fino al 31 ottobre prossimo". Va specificato che tale sentenza riguarda soltanto i fatti accaduti all'interno dello Stadio Olimpico, mentre per quanto concerne gli altri episodi verificatisi 8 giorni fa, che poi sono quelli più gravi, il giudice ha ricordato che esula dai suoi limiti funzionali "ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi". Nei giorni scorsi si erano susseguiti appelli all'intransigenza e altri alla clemenza verso una società ed una città che non potevano pagare per le intemperanze di pochi scalmanati. Vedremo domani cosa sarà deciso dagli organi governativi, tuttavia è forte l'impressione che si sia partiti col piede sbagliato. Nel Bel Paese siamo abilissimi a trovare soluzioni di compromesso, a "dare un colpo al cerchio e uno alla botte", e anche stavolta non ci stiamo smentendo. Il concetto di "responsabilità oggettiva" può essere discutibile, ma, visto che esiste, deve essere applicato con equità. Vorremmo evitare ogni tipo di "partigianeria", ma non possiamo non ricordare come in passato nei confronti della Fiorentina siano stati adottati provvedimenti anche più severi per fatti decisamente meno gravi. Appare beffarda a tal proposito la sanzione pecuniaria di 10.000 euro comminata alla società campana. Si tratta infatti di una cifra che fino a due campionati fa la Fiorentina pagava quasi ogni domenica per il semplice lancio di fumogeni. La decisione di chiudere due singoli settori del San Paolo appare poi discutibile e di sicuro non costruttiva. Non dubitando in alcun modo della buona fede del Giudice Sportivo, vogliamo pensare che essa abbia voluto simboleggiare la scelta di non colpire la parte "buona" del tifo; ma si rischia così di stabilire un precedente dal sapore fortemente classista: in curva non ci va solo chi vuol fare "casino" ma anche chi non può permettersi di assistere alla partita in settori più costosi. Senza tener conto del caos che si andrà a creare tra i tifosi del Napoli e la stessa società. Non spetta al Giudice Sportivo combattere la violenza nel calcio, ma, come è stato più volte ripetuto, spetta allo sport dare il buon esempio. E se l'esempio è questo, possiamo tranquillamente dire che siamo ancora molto lontani dalla soluzione di uno dei problemi più gravi che affligge questo sport che tutti noi amiamo.