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UNA SPERANZA C'È: STAVOLTA I CAMBI HANNO FATTO LA DIFFERENZA

di Mattia Verdorale

Quella di domenica col Sassuolo è stata una partita alquanto strana. Strana perché nel primo tempo non ci sono state emozioni, una Fiorentina quasi inesistente che a Reggio Emilia sembrava non esserci mai arrivata e mai scesa sul terreno di gioco. Stavolta però i cambi hanno dato una scossa alla squadra. E per la prima volta in campionato sono stati decisivi più che mai. Pioli era stato criticato in queste ultime partite per i cambi effettuati, considerando che gli effetti dal punto di vista tattico erano stati nulli e non avevano spostato niente. Stavolta la musica è stata diversa perché i cambi hanno deciso e inciso sul risultato finale.

Infatti nel secondo tempo la gara si è accesa, sicuramente grazie all’innesto di Federico Chiesa (inizialmente partito dalla panchina per un problema all’inguine nella rifinitura) subentrato ad inizio ripresa al posto del fantasma Pjaca. Il suo innesto, se pur toccando pochi palloni, ha rivitalizzato la squadra. Dopo Chiesa, il secondo innesto è stato L’escluso di giornata: Simeone, al posto di un esordiente Vlahovic, che nonostante l’impegno si era visto molto poco nei primi quarantacinque minuti. È proprio il Cholito a firmare la rete del 2-1 che ha ridato speranza e ha accorciato le distanze, interrompendo così il digiuno di gol che durava dal diciannove settembre scorso. Al minuto 76’ il tecnico viola decide di sostituire un impalpabile Gerson per dare spazio a Mirallas, ed è proprio il belga che a tempo quasi scaduto (dopo il terzo gol del Sassuolo e la rete di Benassi che aveva portato il risultato sul 3-2) sigla la rete del definitivo pareggio che salva la faccia alla squadra. Prima gioia in maglia viola per il belga e primo gol in campionato figlio della voglia di andare a pareggiare una partita che sembrava ormai compromessa.

Prima d’ora mai i cambi del tecnico viola erano stati così decisivi ed efficaci. Certo, bisogna considerare che due subentrati (Chiesa  e Simeone) fanno parte di quell'undici titolare che ha in testa il mister. Però rimane il fatto che i protagonisti della rimonta viola sono stati proprio i giocatori entrati dalla panchina. Cosa che fino ad ora non era mai successa. Insomma, una nota positiva c'è: per la prima volta i cambi hanno dato quella marcia in più servita ad evitare la seconda sconfitta consecutiva.