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UNA STERZATA SUL FIL DI LANA

di Tommaso Loreto

Sul fil di lana la Fiorentina cambia obiettivo, e dall’esterno di nome passa a un profilo alla ricerca di un rilancio. Si spiega così la virata dei viola su Rachid Ghezzal, algerino del Leicester che arriva con la formula del prestito oneroso da 300 mila euro con riscatto a 9,7 miloni, dopo che erano stati inseguiti almeno altri quattro elementi. I circa 30 milioni che il club viola era disposto a mettere sul piatto per i vari De Paul, Politano, Berardi e Raphinha facevano pensare a un acquisto importante sulle corsie esterne e al di là di quello che sarà il rendimento di Ghezzal è evidente come la strategia sia cambiata di fronte alle richieste sempre più esose dei vari club d’appartenenza. 

A margine resta anche il tentativo per un centrocampista di prospettiva come Tonali per il quale, però, Cellino ha rifiutato un’offerta da 25 milioni di euro mentre anche sul fronte delle uscite l’ultimo giorno di mercato resta particolarmente ingarbugliato. Eysseric, Thereau, Cristoforo e Dabo restano tutti a Firenze senza che siano arrivate opportunità reali (circa 5 milioni lordi il peso dei quattro sul monte ingaggi) mentre tra i giovani escono in prestito Maganjic, Dicks, Baroni e Gori rispettivamente a Istria, Aarhus, Siena e Arezzo (resta invece Salifu il cui contratto scadrà la prossima estate liberando uno slot per un extracomunitario).

Un mercato inevitabilmente complesso, come sin dall’inizio era stato disegnato dal diesse Pradè che avrebbe dovuto sfoltire un gruppo sportivo troppo numeroso, con almeno 70 tesserati, e nel quale non sono mancati i retroscena legati a giocatori poi mollati come nel caso di Llorente, a ipotesi non concretizzate come capitato con De Rossi e Nainggollan o a coup de theatre che avrebbero visto un ritorno di fiamma su Mammana nel caso in cui Pezzella fosse partito (ma in realtà la Roma, sondaggi a parte, non ha mai fatto sul serio quanto all'argentino Senesi è finito in Olanda, al Feyenoord). Ma anche un mercato dove sono arrivati innesti d’esperienza come Caceres, prospetti interessanti come Pulgar e Pedro e un campione del calibro di Ribery con conseguente mega ingaggio al seguito. 

Complici le prime due sconfitte in altrettante giornate di campionato un filo di delusione serpeggia nella tifoseria, probabilmente destinata ad essere alimentata anche dal saldo positivo del mercato appena concluso, ma oltre alla pazienza richiesta a più riprese dalla società andrà considerato anche l’arrivo di Ribery e il tentativo di scommettere su una punta molto considerata dagli addetti ai lavori come Pedro. Se è giusto concedere tempo a Montella nell’assemblare una squadra che è comunque cambiata per gran parte dei suoi interpreti (è da leggere in tal senso la secca smentita viola alle voci su presunti contatti con Gattuso) è altrettanto giusto concederne a club e società, visto che soltanto tre mesi fa cominciava la nuova avventura della Fiorentina a stelle e strisce.