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UNA VIOLA INCOMPLETA SI COMPLICA LA VITA CON L'AKADEMIA, ADESSO LA SOCIETA' AIUTI IL MISTER

di Tommaso Loreto

Non doveva essere così complicata la gara di ritorno con l’Akademia Puskas, tanto che se in passato Twente e Rapid Vienna avevano messo i brividi ai viola stavolta è stata soprattutto la Fiorentina a complicarsi la vita da sola. Al Franchi il primo round europeo finisce 3-3 ma è soprattutto il primo quarto d’ora a certificare quanto sia ancora aperto il cantiere di Palladino, le cui scelte peraltro non sembrano immediatamente funzionare.

Gli errori dei singoli e una manovra che non c’è - Perchè se in occasione dell’uno-due ungherese sono soprattutto gli errori di Kayode a favorire i gol di Nagy e Soisalo è un po’ tutto il primo tempo a mostrare una Fiorentina che non riesce a impostare, ma soprattutto un gruppo che non trova riferimenti. Così se dietro Pongracic Quarta e Ranieri sembrano ancora troppo incerti è in mezzo che né Mandragora né Bianco riescono a girare ai giusti ritmi, mentre davanti Beltran conferma tutte le difficoltà dell’anno scorso nell’individuare il ruolo più congeniale alle sue caratteristiche.

L’assenza di Nico - Di certo gli ingressi di Kean e Dodò aiutano la Fiorentina a raddrizzare la situazione dopo il bel gol di Sottil nel recupero del primo tempo, seppure anche nella ripresa la manovra viola sia tutt’altro che armonica. Il pari finale di Golla è un’altra conferma a quanto bisogno di ci sia di rinforzi (come del resto evidenziato dallo stesso Palladino che ha chiesto "una mano" alla società) per evitarsi beffe e magari anche un altro punto interrogativo sul perchè, in queste condizioni, i viola debbano continuare a far a meno di Nico Gonzalez. Che da un lato blocca il mercato in entrata (sempre più urgente) e che dall’altro, però, certamente darebbe una mano a una Fiorentina, e a un tecnico, che ancora non ha una rosa completa a disposizione.


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