UNDICI OSCAR
L'eterno dilemma ritorna come una dolce nenia. E' la Partita o una partita? Fiorentina-Juventus. Ricordi amari, sogni di gloria, imprese e tonfi, manite e coreografie che spezzano anche i cuori più tosti. Sbagliato considerare il Parma una parentesi, ma come si fa a non pensare a Lei, come l'ha definita pure Viviano, si chiedono i tifosi? Per un puro esercizio di forma, raccontare dei ducali sarebbe cosa buona e giusta. L'estro di Pabon. L'istinto di Belfodil. La grinta di Vidal... Ecco. Torna, periodico, costante, il pensiero, nella mente del sostenitore gigliato. La gara di ieri contro il Chelsea, poi, aumenta da una parte la voglia di sfida, dall'altra insinua qualche timore vista la forza ed il cuore della Juventus. Stesa nel primo tempo, da due gioielli prelibati di Oscar, la formazione bianconera ha rialzato la testa: prima Vidal, polmone e sostegno del centrocampo, poi Quagliarella, grande escluso ma con una voglia matta d'essere protagonsita. Batterla non è semplice, questa Juventus. Serviranno il miglior Pizarro, il miglior Jovetic, il miglior Borja Valero. La Fiorentina migliore dunque, con Vincenzo Montella che ieri sera ha guardato davanti alla tv la gara di Stamford Bridge, che sta studiando le contromosse adatte. Perché in fondo è così a Firenze. Il pensiero è al Parma, solo che la Partita, perché in fondo questo è, riecheggia sempre sullo sfondo. Battere la Juventus. Non sarà semplice, tutt'altro. Con undici Oscar, però, sarà più semplice e Montella sta già cercando di trasmettere quella mentalità ai suoi.