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UNO SPLENDIDO COLPO DI RENI

di Tommaso Loreto

Col passare dei minuti la sensazione più diffusa era che la Fiorentina potesse ritrovarsi in fretta a recriminare sul primo tempo dominato. Invece la nota migliore della vittoria sul Milan è stata proprio la continuità dei viola, anche e soprattutto in un secondo tempo in cui ha dismesso i panni della squadra inconcludente per diventare finalmente cattiva sotto porta. Una serata pressoché perfetta, nonostante il gol di Theo e architettata anche da Italiano che fin dall’inizio ha saputo mettere all’angolo Pioli.

Così se nella prima frazione pareva che i viola potessero pungere soprattutto a sinistra, da dove sono nati i tiri di Gonzalez ma anche l’assist di Mandragora per Bonaventura nell’occasione sventata sulla linea da Tomori, nel secondo tempo è stata la catena di destra a fare la differenza. Con Ikonè che ha saputo guadagnarsi un sacrosanto rigore (decisamente più evidente del presunto, ipotetico, fantasioso fallo di mano di Cabral che la squadra arbitrale aveva preteso di rivedere) oltre ad aver avviato l’azione del raddoppio, e con Dodò che dopo aver impegnato Maignan è stato decisivo nell’assist per Jovic.

A margine restano poi le ottime risposte di un po’ tutti i singoli, con Igor praticamente insuperabile nella ripresa (e in grado di sopperire a qualche amnesia di Quarta) con il centrocampo nel quale Amrabat ha messo muscoli e il duo Mandragora-Bonaventura la restante qualità, fino alle punte che premiano l’attesa fin qui mantenuta. Se Gonzalez sa esser freddo dal dischetto, Cabral è finalmente diventato il punto di riferimento dell’attacco, obbligando di fatto Jovic a dimostrarsi così cinico da accontentarsi dell’ultimo quarto d’ora per trovare il gol al secondo tentativo di testa.

Una vittoria che oltre a rappresentare un bonus di fiducia inestimabile, e un inevitabile omaggio alla memoria del capitano Astori, restituisce nuovo senso persino alla classifica, in uno splendido colpo di reni che potrebbe pure rendere il resto del campionato meno scontato di quanto si pensi.