UNO SU QUATTRO
Uno su quattro. "Uno" come il numero di gol segnati fin qui dalla Fiorentina, oppure "uno" come i successi ottenuti dai viola dopo le prime giornate di campionato (quattro, appunto). Numeri che, di fatto, fotografano alla perfezione il momento-no della squadra di Montella. Al di là del tabù-Franchi, che ormai dal 6 aprile priva i tifosi gigliati della gioia di vedere la propria squadra vincere tra le mura amiche, i dati e cifre di questa prima parte di stagione descrivono una Fiorentina come una compagine ancora alla ricerca di un'identità ben precisa. Con le attenuanti del caso – gli infortuni di Rossi e Gomez hanno indubbiamente complicato le cose –, resta comunque il problema del gol che, inutile girarci intorno, è il peggiore in cui ci si possa imbattere.
L'unica rete viola porta la firma di un centrocampista (Kurtic), per il resto solo pali ed occasioni sprecate davanti alla porta. Sfortuna, certo, ma non solo. La scarsa vena di alcuni giocatori simbolo che fino alla passata stagione risultavano decisivi anche in fase offensiva, infatti, è un'altra annotazione da mettere in rilievo. Borja Valero e Cuadrado, ad esempio, al momento non stanno rendendo come dovrebbero. O meglio, ancora non hanno ingranato quella marcia tipica dei giocatori che fanno la differenza. La manovra del colombiano, gol in Europa Leage a parte, appare ancora confusionaria, mentre per lo spagnolo al momento le sue prestazioni si limitano al normale "compitino" (per lui, cosa abbastanza inusuale). Aspettando che gli attaccanti si sblocchino, dunque, la speranza è quella che anche tutto il resto della squadra possa progredire in breve tempo. Come detto più volte dallo stesso Montella, del resto, all'assenza dei singoli si risponde soltanto con la forza del gruppo.