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VARGAS, "El Loco" in ritardo...

di Tommaso Loreto

C'è stato un momento, nel corso dell'estate, in cui a Firenze a tarda notte i televisori riportavano le immagini dal Sudamerica. La Coppa America, un tempo terreno di conquiste per quel Batigol che non vedevamo l'ora tornasse in Italia, attraeva le attenzioni degli spaesati tifosi viola fra una voce di partenza e l'altra. E nel mezzo, appunto, anche Vargas e quell'addio al viola che sembrava cosa fatta.

In principio fu la Juve a far intendere di voler puntare sul peruviano, con le voci di squadre galattiche ormai già passate nel dimenticatoio per l'ultima stagione per niente esaltante, e la Fiorentina a rilanciare fior di contropartite in casa bianconera. Non se ne fece di niente, si disse per un veto posto anche dal tecnico Conte non troppo convinto delle doti extra-campo del “Loco”.

Vargas, per la verità, il suo tormentato campionato non l'aveva terminato nemmeno troppo male. E, anzi, proprio in Coppa America aveva ancora una volta dimostrato che tipo d'impatto poteva, e può, avere su una gara se decide di averne voglia. E se, nel contorno alla partita giocata, ci sono anche tutti quegli atteggiamenti che fanno di un atleta...un atleta. Ecco perchè, con quel Perù in semifinale, veniva da pensare che, alla fine, la permanenza di Vargas non poteva che tornare utile alla Fiorentina.

L'idea non cambia oggi, per carità, semmai si sedimenta esattamente come accaduto negli ultimi 12 mesi. Si blocca sui viaggi oltreoceano con i ritardi cronici, si blocca su una condizione fisica a dir poco ritardata e su un'incisività in campo invisibile. Si stoppa, in altri termini, su quello che è stato il Vargas altalenante dell'ultima stagione, e su quello che appare in questo avvio di stagione. Quanto meno in ritardo, esattamente come i suoi voli. Tanto da domandarsi, allora, quanto ancora si dovrà attendere per rivedere il peruviano nella sua versione più accettabile.