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VARGAS, "El Loco" torna finalmente decisivo

di Stefano Borgi

Un palo e una traversa (rigorosamente di sinistro!), la fascia di capitano, lo sguardo "cattivo", determinato, conscio di rappresentare qualcosa di grande per il proprio paese. Consapevole che, quando vuole, Juan Manuel Vargas può essere decisivo, sia che vesta la "rojiblanca" piuttosto che la maglia viola. Lo si era già visto nella prima partita della sua coppa America, Uruguay-Perù, quando entrò ad inizio ripresa e si mise a "scorribandare" come solo lui sa fare. Lo ha confermato (alla grande) stanotte contro il Messico, conducendo il Perù ad una qualificazione ormai certa ai quarti di finale. Insomma, un Vargas poco "Loco" e molto locomotiva, in una parola... decisivo. Dobbiamo essere sinceri, un Vargas così è un giocatore da Barcellona, da Real Madrid, per la Fiorentina è forse un lusso, ma proprio per questo la sua cessione sarebbe la più dolorosa, quella più difficile da colmare. E tutto questo nonostante sia solamente un esterno sinistro. Vargas è a Firenze dall'estate 2008, voluto fortemente dalla coppia Corvino-Prandelli dopo dopo due stagioni (d'ambientamento la prima, eccellente la seconda) al Catania. Costò 12 milioni di euro e qualcuno gridò allo scandalo. Anche in riva all'Arno Juan Manuel ha avuto i suoi problemi, prima di esplodere sul finire della stagione quando Prandelli lo "alzò" di 20 metri, ed apparve chiaro a tutti che quel trattore con la faccia da guerriero Inca (lo ha detto lui) avrebbe meravigliato il "Franchi". La stagione dopo per Vargas è un crescendo rossiniano, tra campionato e Champions League (suo il rigore decisivo contro il Lione e non solo...), pur senza dare continuità alle proprie prestazioni. Questione di voglia, di motivazioni, di qualche infortunio di troppo. Quest'anno la storia si ripete: Vargas c'è e non c'è, torna e non torna, gioca e non gioca, ma quando gioca se ne accorgono tutti. Alla fine, comunque, lo score del peruviano è di tutto rispetto: 24 presenze con 4 gol, alcuni determinanti, meravigliosi (la punizione vincente col Chievo, il sinistro al volo contro l'Udinese), giocate da stropicciarsi gli occhi (devastante la traversa al volo contro la Roma, trema ancora...) e quella sensazione di forza, potenza, la capacità di risultare decisivo sempre e comunque. E non ce ne vogliano Montolivo e Gilardino, depositari di ruoli certamente più prestigiosi, ma la cessione di Vargas (ripetiamo...solo e soltanto un esterno sinistro) sarebbe qualcosa di più.