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VECCHIO (E NUOVO) PALLINO

di Iacopo Barlotti

L'obiettivo più agognato, il pericolo numero 1 per domani pomeriggio. Totò Di Natale e la Fiorentina: storia di un matrimonio più volte sfiorato ma mai concretizzato. E in campo ben 7 gol realizzati in 14 partite da parte di un bomber tascabile che, come i più raffinati vini, più invecchia e più migliora.
Promesso sposo? Chissà. Accomunato a Montella dal passato empolese (provincia di Firenze, già), Totò Di Natale più di una volta è stato vicino alla Fiorentina. La prima volta nel 2004, poi dal 2007 ogni estate il tormentone sembrava il solito: voci, sondaggi, indiscrezioni. Nel 2008, con Mutu a un passo della Roma, sembrava davvero essere la volta buona. Nell'estate 2009, vista l'età avanzata, gli fu preferito Castillo e probabilmente è questo il riferimento di Giani (LEGGI QUI) al rimpianto di Andrea Della Valle che avrebbe voluto Totò in viola a differenza di un Corvino che non sembrava troppo convinto dell'operazione.
E quest'anno? La parola fine non è stata ancora scritta. Di Natale telefona a Montella, Montella telefona a Di Natale. Da una parte la promessa e l'orgoglio di finire la carriera a Udine, dall'altra il sogno di entrare negli spumeggianti schemi viola e chiudere la carriera in Toscana, là dove Totò è esploso e ha conosciuto sua moglie. Convincere l'Udinese non sarà facile, perché a detta di molti senza i gol del suo bomber i friulani si ritroverebbero ben presto a lottare per la salvezza. Ma il mercato è lungo e ricco di sorprese. Quel che è certo è che domani in campo la Fiorentina se lo ritroverà contro. E dovrà fare parecchia attenzione al classico gol dell'ex. O del promesso sposo, (finora) mai divenuto tale.