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VENI, VIDI, VICI

di Marco Gori

Ma quale fuga?! Nel suo Salento Pantaleo Corvino si è concesso "il riposo del guerriero"; e quando ha risalito la Penisola lo ha fatto con diverse frecce al proprio arco. Si è presentato a Firenze, in occasione della partita col Barcellona, senza essere accompagnato dai soliti clamori: del resto è questo il profilo che deve tenere chi sta per portare a termine delle missioni importanti. Domenica ha fatto irruzione nel ritiro di San Piero quasi in sordina: una fugace apparizione a bordo campo e poi un rapido saluto in sala stampa; rilassato, quasi taciturno ma con un sorriso beffardo; un colpo del resto l'aveva già messo a segno, un colpo cui forse non è stato dato il giusto risalto: il rinnovo di Sebastien Frey, uno dei pochi che ha vissuto per intero la trasformazione della nuova Fiorentina da cenerentola della Serie A a squadra di livello europeo. Ed un'altra freccia la stava già per scoccare, ma questa ormai è storia vecchia, per fortuna. Ma Firenze, in parte anche giustamente, è una piazza esigente, e non è apparsa molto contenta ieri mattina quando ha letto di obiettivi sfumati e di mercato in stand-by. Lui, invece, probabilmente, queste notizie le ha lette trasformando il sorriso leonardiano in una grassa risata felliniana. Un inseguimento durato diverse settimane stava per essere portato a termine; la tana della preda era lì, a pochi passi; e lui l'aspettava in silenzio, pronto a scoccare l'ennesima freccia; che probabilmente non sarà l'ultima. Pantaleo Corvino non ha ormai più niente da dimostrare, ma sa che la caccia non è ancora finita. Forse dovrà cambiare arma, perché la nuova battuta probabilmente si svolgerà in un continente lontano, là, dove l'oceano arriva ad abbracciare la giungla.

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