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VERDÙ, ORA O MAI PIÙ

di Andrea Giannattasio

Avrà ancora una volta la sua occasione, per la prima volta però forse addirittura dal 1’. Perché nonostante lo scetticismo col quale si era presentato a Firenze, Joan Verdù è diventato in poco tempo una risorsa importante per la Viola di Paulo Sousa. In sostanza, qualità (il 3-0 contro l’Atalanta è ancora negli occhi di tutti) ma anche fuori dal campo. Perché chi lo conosce, descrive l’ex fantasista del Betis come un ragazzo gioviale, che ha saputo legare con tutti in poco tempo e che, al pari degli altri senatori, sta contribuendo in modo determinante a tenere sempre alto e coeso lo spirito di gruppo. 

I numeri accumulati sin qui dallo spagnolo in maglia viola non sono di certo esaltanti (appena 42’ in tre apparizioni, due in campionato, una in Europa League ed un solo gol all’attivo) ma la dedizione al lavoro sul campo, nelle segrete del centro sportivo, e il grande feeling che Verdù ha saputo instaurare con Paulo Sousa fin dal suo arrivo a Firenze sono stati sufficienti affinché già questa sera Joan possa avere per la prima volta in stagione la possibilità di partire dal 1’.

Dopo gli spezzoni contro Carpi, Atalanta e Belenenses, l’Europa potrebbe riabbracciare ancora Verdù, che in competizioni Uefa da quando gioca nel calcio professionistico ha avuto l’opportunità di segnare appena una rete (in una gara di qualificazione della ex Coppa Uefa contro l’Hajduk Spalato, quando vestiva la maglia del Deportivo La Coruna: era il 28 agosto 2008). Quale migliore occasione dunque per provare ad interrompere un digiuno che dura ormai da più di sette anni?