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VERETOUT, Da Pogba a Firenze: la strana storia

di Tommaso Bonan

Giocatore atipico, Jordan Veretout. Zero tatuaggi, zero proclami. E poche, pochissime parole fuori dal campo. "Io parlo con i piedi". Potrebbe essere questo il titolo della sua autobiografia. Chissà, magari un giorno si dedicherà alla scrittura, ma per il momento testa bassa e pedalare.

IL MIGLIORE –  Il francese gioca, a prescindere dai moduli e dal livello delle partite, con una costanza di rendimento da inizio stagione che ne fa – a pari merito con German Pezzella – il miglior acquisto estivo della Fiorentina. Forse anche più del centrale argentino (che bene o male nel Betis già aveva fatto intravedere qualcosa).

MAGLIA PESANTE – E dire che Veretout era arrivato quasi in sordina, per sostituire (inizialmente sulla carta) colui che nel ruolo era sicurezza e titolare incontrastato: Matias Vecino, uno dei pochi a salvarsi dalla drammatica stagione di Sousa. Dubbi, perplessità, soprattutto guardando quanto aveva fatto fino a quel momento Veretout. Quando si dice, il bello del calcio...

UNA STRANA STORIA – Carlos Freitas, braccio destro di Corvino, lo aveva seguito ai tempi dell'Under 21 francese. Veretout era titolare in un centrocampo che comprendeva Pogba e Kondogbia. L'Aston Villa aveva investito una montagna di soldi sul talento Jordan, salvo poi girarlo in prestito al Sant'Etienne. La Fiorentina è stata brava a raggiungere l'accordo con il giocatore nello stesso momento in cui il club francese lo stava acquistando dal club inglese, la scorsa estate. Costo dell'operazione 7 milioni. Per una valutazione attuale che già ha raggiunto i 10.

I NUMERI – Non è un caso, dunque, se la maggior parte di opinionisti e addetti ai lavori lo hanno eletto come "miglior colpo". Cinque gol totali tra campionato e Coppa Italia, sempre titolare e sostituito soltanto tre volte. Un autentico inamovibile, che sembra aver già sposato la maglia viola dopo soli 4 mesi: "Firenze è il suo posto nel mondo", ha rivelato recentemente il suo agente a FirenzeViola.it (LEGGI QUI). Non c'è male per un ventiquattrenne...