VERITÀ O PRETATTICA?
Le potenziali frecce all’arco della Fiorentina per il suo attacco sono ancora tante, eppure le condizioni per affondare il colpo a quattro giorni dalla fine del mercato ancora non ci sono. Lo ha fatto capire molto bene oggi Daniele Pradè, ribadendo quella che è stata la linea tracciata dalla società in queste ultime ore: a meno di occasioni, davanti i viola possono rimanere così come sono. Ovvero con quattro esterni (Chiesa, Ribery, Montiel e Sottil) e due prime punte (Vlahovic e Boateng). Numeri piuttosto risicati, anche perché per due dei sei componenti dell’attacco le oltre 30 primavere sulle spalle potrebbero presto o tardi farsi sentire nell’arco di una stagione in cui la Fiorentina - se non proprio all’Europa - è chiamata quanto meno al riscatto dopo un’annata che l’ha vista ad un passo dal baratro.
Il ds tuttavia è stato chiaro, non c’è la volontà di tarpare le ali ai giovani che in questo momento costituiscono la colonna vertebrale della rosa e che hanno davanti sé un anno in cui sono pronti ad esplodere. Niente De Paul, dunque, ma nemmeno Politano e Raphinha. Forse (ma se le condizioni economiche lo permetteranno) un sacrificio per il giovanissimo Pedro, classe ’97 con un pedigree da campionissimo e qualche punto di domanda sullo stato fisico dopo la rottura del crociato e alcuni acciacchi di queste settimane. Verità o pretattica? I tifosi sperano che si tratti di un bluff, perché le reazioni via social dopo le parole del d.s. in conferenza stampa sono da testosterone ai minimi storici.
Per ciò che riguarda De Paul, la sensazione è che più che la Fiorentina sia al momento l’Udinese a rendere complicate le cose, con patron Pozzo che a meno di 96 ore dalla fine del mercato avrebbe posto un veto sulla cessione dell’argentino. Non più facili le piste che portano a Raphinha (stra-valutato dallo Sporting) e Politano (che guadagna tanto e che l’Inter non ha ancora deciso se cedere). Più percorribile, come detto, la strada che porta alla punta del Fluminense ma il poco tempo per imbastire un affare con il Brasile (partendo dal presupposto che al momento la Fiorentina non ha ancora presentato un’offerta economica) non agevola le cose. L’asso nella manica è tuttavia sempre dietro l’angolo.