VIA DI MEZZO
C'è tempo e tempo. E probabilmente sono corretti entrambi i punti di vista. E' vero che di fronte alla Fiorentina c'è - ancora - molto tempo, più di un terzo dell'intera stagione, ma è altrettanto vero che i problemi emersi di recente si stanno riproponendo con costanza preoccupante. Ancora 28 partite di campionato sono un dato enorme, sconfinato rispetto ai valori emersi di questi tempi, ma è altrettanto reale la flessione della squadra.
Nelle ultime quattro sfide gli uomini di Pioli hanno tolto il piede dall'acceleratore, rallentando un passo che si era consolidato soprattutto in casa. Se in trasferta il punto di Torino è più o meno in linea con il cammino dei primi tempi la vittoria sui nerazzurri di Gasperini era stata mascherata dai calci piazzati vincenti, ma portava con sè segnali di problematiche poi rivelatesi più evidenti.
Sterilità offensiva, difficoltà nell'impostazione della manovra, più di un singolo in ombra, sono tutti aspetti nascosti dai tre punti firmati Veretout e Biraghi con i quali oggi deve fare i conti. Che la classifica resti aperta a più di una possibilità non significa che non sia tempo di correggere più di un aspetto attualmente non funzionante. Se come spesso capita la verità sta soprattutto in mezzo, la Fiorentina non è certamente in caduta libera, ma non è nemmeno priva di lati oscuri.