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VIDEO FV, Viviano: "In curva per Fiore-Brescia ma..."

di Redazione FV

L'ex portiere viola Emiliano Viviano è intervenuto nel corso della lunga maratona benefica organizzata da FirenzeViola.it: "Sto bene, in quarantena come tutti. Mi sono arrivati i dati dell'ospedale, che a Brescia ci sono stati zero morti, speriamo possa essere una buona notizia. Per ripartire bisogna capire il virus, e si fa fatica a capire chi prende bene, chi prende male... C'è chi non ce l'ha fatta, chi non ha sintomi. Tanta gente non può permettersi di rimanere a casa, ma bisogna stare attenti a ripartire. I calciatori su questo non hanno alcuna voce in capitolo, loro sottostanno a quello che gli viene detto. Non so se si ripartirà, un'idea può essere quella dei cinque cambi, visto che si prospettano tante partite, se si vuol finire. Tutti, se non tutti, quei calciatori che hanno contratto il virus, tranne rari casi, non hanno avuto problematiche. Penso a Sportiello, che ancora fatica a tornare negativo ma non ha sintomi. In campo poi subentra l'istinto".

Che effetto a giocare sotto la Fiesole?
"Più che altro è il prima e il dopo. Al di là che sono tifoso, ho fatto anni ad andare allo stadio e ritrovarmi lì mi sentivo in debito, uno di quelli che aveva avuto la fortuna di farcela. Ho ricevuto tanto affetto, e me l'aspettavo. Conosco tanti, se non tutti quelli della curva, anche per loro è un orgoglio. Poi le prestazioni hanno mille sfaccettature, ma ero uno dei pochi giovani fiorentini emersi in quegli anni".

Era una bella Fiorentina.
"Io ho seguito anche la squadra in C2, ma il fatto è che noi vogliamo anche un contorno, non è solo il risultato, è sentire forte l'appartenenza a Firenze anche dalla proprietà. Una serie di cose ha portato a perdere l'amore coi Della Valle, con i quali io mi sono trovato benissimo. Sono stati onesti, anche se si erano stufati. Commisso rappresenta più quello che vogliamo".

Conosciuto Commisso?
"Ho conosciuto il figlio e Joe Barone, sono in ottimi rapporti con Pradè, anche quest'estate c'è stata una possibilità. Anche privatamente ho potuto vedere quanta passione ci mettono, li ho visti nell'ultimo giorno del mercato di gennaio. Vogliono fare le cose per bene. A me poi basta che scendano in campo undici maglie viola, ho visto la Fiorentina vincere a Rimini con gol di Bismarck e Riganò, figuriamoci se ci si può lamentare adesso".

Un ricordo di Rialti?
"Non solo per il giornalismo, ma anche per la Fiorentina è stato un ottimo esempio. Avevo un ottimo rapporto con lui, ci si diceva spesso le cose in faccia, a volte mi ha anche difeso. Era una penna libera, un fiorentino e spero che il club si stia applicando per intitolargli la tribuna stampa".

Fa anche beneficenza privata.
"Cerco di farla spesso, se posso lontano dalle luci ma a volte è meglio di no, così coinvolgi più gente possibile. Gestisco una onlus, so almeno dove vanno a finire i soldi. Ho messo all'asta qualche maglietta e spero si possa ricavare il più possibile per il materiale sanitario".

Tornerà in curva?
"Stavo per tornare per vedere proprio Fiorentina-Brescia, sarei andato in curva. Mio figlio tifa Brescia, e sono contento perché è di qui".

Che ricorda di Baggio?
"Uno dei pochissimi giocatori che non ha colori, in campo nella mia carriera ho visto solo due giocatori ricevere rispetto assoluto dall'avversario: Baggio e Maldini".

Ora cosa farà?
"Vorrei tornare a giocare, bisogna vedere come e quando. Magari posso anche fare il dodicesimo, seppur sarebbe la prima volta. Vediamo dove".