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VIKING KID - PER VINCERE DOMANI

di Stefano Prizio

Era il 1984 quando uscì il primo fortunatissimo film della saga di Karate Kid, una saga che sarebbe diventata tetralogia, alla quale nei decenni successivi, e persino in tempi contemporanei, sarebbero seguite più stagioni seriali, fin troppe diremmo. Coi protagonisti come Ralph Macchio alias Daniel LaRusso e Pat Morita, indimenticabile maestro Myagi, i quali invecchiavano nella pellicola come nella vita, il senso della storia  era in fondo sempre lo stesso: l’ottenimento del risultato sportivo ed umano attraverso il sacrificio, attraverso l’allenamento, uno dei più alti valori di ogni sport, il karate come il calcio, vi ricordate il leggendario ‘metti la cera, togli la cera'?

È di queste ore la suggestione di un Lucas Beltran molto impegnato negli allenamenti al Viola Park, dedizione straordinaria che non può non indurre il ricordo di un grande campione viola del passato, quel Gabriel Batistuta  che, non è leggenda, ma verità, si allenava come un pazzo arrivando al campo prima di tutti e andandosene per ultimo, Gabriel infatti, non arrivò a Firenze Batistuta, ma diventò Batistuta grazie a quegli allenamenti intensissimi in cui affinò la sua tecnica e potenziò i suoi muscoli, un lavoro extra, sia in allenamento che poi in partita dove non si tirava mai indietro, che finì per accorciargli la carriera e costargli diversi guai di salute fino a comprometterne la deambulazione una volta chiusa la vita da calciatore.

Batistuta oltre che meravigliosi ricordi, ci ha lasciato questa notevole lezione di sport e di vita: campioni si può diventare, coltivando con costanza le doti che ci ha donato madre natura. Beltran con la sua devozione monacale agli allenamenti, sembra voler imboccare la stessa via del suo connazionale. E allora se il buon giorno si vede dal mattino che tutto questo impegno buon pro gli faccia: vai Viking Kid, per vincere domani.