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VINCENZO UNO DI NOI, L'OMAGGIO DI FV

di Tommaso Bonan

Vincenzo Macilletti, scomparso quest'oggi all'età di 75 anni, lascia un vuoto del mondo del giornalismo fiorentino. Per molti anni responsabile dell'ufficio stampa della Fiorentina (durante l'era Cecchi Gori), è stato prima uno dei pionieri del giornalismo sportivo televisivo a Firenze realizzando e conducendo la trasmissione ‘Centrocampo’ su Teleregione, diventata nel corso degli anni un autentico salotto viola che ha ospitato tutti i dirigenti, gli allenatori e i giocatori della Fiorentina anni Ottanta e Novanta, alcuni anche in veste di opinionisti come Ferruccio Valcareggi, Roberto Baggio, Carlos Dunga. Firenzeviola.it ha voluto ricordarlo tramite le parole dei colleghi che hanno condiviso con lui alcuni dei momenti più belli della carriera.

Alberto Polverosi: "Lo conoscevo fin da quando ho iniziato a fare questo mestiere. Fin dai tempi in cui faceva il parrucchiere. Dove per altro andavano tutti i giocatori, in una sorta di ritrovo. Aveva una forza interiore incredibile, tanto da riuscire ad esaudire il suo sogno di diventare giornalista. Ricordo ancora con piacere quando iniziai ad andare nel suo programma “Centrocampo”, una delle prime trasmissioni dell'epoca basata sulle interviste ai giocatori che allora accettavano volentieri di sedersi nello studio televisivo di un amico. E' stato un lavoratore instancabile. Mostrava con grande orgoglio l'attestato consegnatogli dall'Uefa dopo il suo lavoro durante la Champions. Incredibile fu a Wembley, quando la Fiorentina vinse contro l'Arsenal, vederlo scavalcare i cartelloni pubblicitari per andare a festeggiare – elegantissimo come sempre – assieme ai giocatori in mezzo al campo. E' stato un grande personaggio: mi regalò anche – oltre che ad altri colleghi – una videocassetta in VHS con tutti i gol di Roberto Baggio, compresa una rete incredibile segnata a Licata. Immagini bellissime, con sullo sfondo Purple Rain".

Alessandro Rialti: "E' stato il primo vero addetto stampa della Fiorentina. Il primo, tra l'altro, a portare la squadra sullo schermo televisivo. Il programma “Centrocampo” aveva opinionisti straordinari, e grazie alla sua maestria ha contribuito a lanciare molti giornalisti. E' stato l'addetto stampa della Champions League, con Trapattoni in panchina, ed aveva la Fiorentina nel cuore. Ricorderò sempre la sua capacità di convincere i giocatori ad andare in tv. Il calcio è cambiato, ma adesso non c'è più nessuno come lui. Un retroscena? Una volta, in trasmissione, avevo 3 minuti a disposizione per dire la mia. Siccome c'erano alcune cose che non gli tornavano in società, mi fece stare in silenzio per tutti e tre i minuti, davanti alla telecamera. Per protesta. E' stato un grande".

Raffaello Paloscia: "L'ho conosciuto sia come conduttore televisivo che come addetto stampa della Fiorentina. Si prodigava per noi, in modo che potessimo fare al meglio il nostro lavoro. Con i più anziani era di una gentilezza unica. Se ne è andata una grande persona".

Luca Calamai: "Aveva una passione per il lavoro totale. Anche quando è diventato addetto stampa viola, non ha mai smesso di aiutare i giornalisti. E questa non è mai stata una cosa scontata. Il fatto che godesse della stima di tanti giocatori come Batistuta, Toldo, Rui Costa, dimostra la ricchezza della persona. Non si è mai dimenticato del suo passato, riuscendo a mantenere un rapporto unico con i giocatori, che si fidavano di lui".

Enzo Baldini: "E' l'esempio di come si possa fare questo mestiere da protagonista. Ho cominciato con lui, lo porterò sempre nel mio cuore".

Giuseppe Calabrese: "Che dire, quello di Vincenzo è stato un periodo molto divertente. Siamo stati amici anche fuori dal campo, sono addolorato per la sua scomparsa, lascia un grandissimo vuoto. Il suo programma era uno vero e proprio spettacolo, un'occasione per me per socializzare con i giocatori. Una cosa che oggi sarebbe impossibile. Ho talmente tanti ricordi di Vincenzo che non saprei sceglierne uno. Mi ha voluto bene, mi ha dato una mano agli inizi della carriera".

Mario Tenerani: "Un grande dolore, se ne va un amico e un collega che mi ha aiutato all'inizio della mia carriera. Aveva un carattere particolare, sembrava un burbero, ma aveva un cuore d'oro. Negli anni '70-'80 ha segnato la storia della televisione col suo “Centrocampo”. Tanto per dire, riuscì a mettere insieme, a sedere, nello stesso momento sia Baggio che Dunga. Lo ricordo con affetto, stima e riconoscenza. Un fiorentino dentro, un vero tifoso viola".