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VIOLA, In trasferta scudetto, in casa... quasi B

di Andrea Giannattasio

C’è un dato inconfondibile che risalta subito agli occhi se analizziamo i numeri messi insieme dalla Fiorentina di Montella nel corso di questi due anni e mezzo: la facilità con cui la Viola è riuscita ad imporre il suoi gioco (e di conseguenza i suoi risultati) in trasferta. Con il rotondo successo di Cesena per 4-1 infatti, la Fiorentina del ciclo-aeroplanino ha ottenuto la sua vittoria numero 30 lontano dal Franchi su 57 gare giocate fuori casa, tra campionato Coppa Italia ed Europa League: un ruolino di marcia pazzesco, visto che più del 50% delle sfide giocate in trasferta hanno portato in dote i 3 punti. Dal Portogallo alla Bielorussia, passando per l’Ucraina fino alle tante città espugnate nel Bel Paese. Solo la Juventus scudettata ha saputo fare meglio dei viola in questi anni, tra Conte ed Allegri in panchina. Decisamente diverso, però, è il discorso relativo alle sfide giocate in casa dai viola: su 61 sfide disputate allo stadio Franchi in questi due anni e mezzo della gestione Montella (sempre ovviamente conteggiando il campionato e le varie Coppe), i tifosi viola hanno assistito dal vivo ad appena 33 successi interni, ovvero meno del 55% del totale. Numeri estremamente negativi per una squadra che vuole fare il salto di qualità ed agganciare le big del campionato ai vertici della classifica. Ma il dato si fa ancora più inquietante se consideriamo i numeri che proprio in questa stagione ha collezionato la Fiorentina, che da settembre ha raccolto in casa appena tre successi su undici partite tra Serie A (dove sono capitolate Inter ed Udinese) ed Europa League (dove a farne le spese è stato il modesto Guingamp), tutte goleade - guarda caso - finite sul 3-0. Invertire la rotta si può, è solo un fattore di gioco. Perché per una vera big in tabù delle gare interne non può e non deve esistere.