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VIOLAZZURRI, L'ANSIA COVID E UN CLUSTER INACCETTABILE

di Andrea Giannattasio

Chi ha avuto modo di parlare con loro, li descrive tesi e molto arrabbiati. Normale, visto che in gioco c’è la salute loro e dei parenti più vicini con cui hanno passato una Pasqua decisamente poco serena. Non sono ore semplici per Gaetano Castrovilli e Cristiano Biraghi, che oggi conosceranno l'esito dell’ennesimo tampone molecolare, step necessario per monitorare l’estraneità al Covid-19 dopo l’immenso cluster che si è generato nei giorni scorsi Nazionale. La beffa per i due giocatori, in caso di positività fino ad oggi scongiurata, sarebbe addirittura doppia (nel caso del numero 10 persino tripla), visto che tanto il terzino quanto la mezzala nelle tre sfide giocate dall’Italia durante la pausa sono finiti costantemente in tribuna, vedendo esaurirsi quasi del tutto le proprie chances di convocazione per i prossimi Europei.

Per il talento pugliese ci sarebbe, nel caso, da fare i conti con la seconda infezione da coronavirus in poco più di un anno: Castro infatti, quando scoppiò nel marzo 2020 il focolaio nello spogliatoio della Fiorentina, fu uno dei contagiati scoperti dallo staff medico viola solo al momento della ripresa delle sedute, visto che nel test sierologico di giugno gli furono riscontrati nel sangue gli anticorpi (stessa sorte è stata quella di Sottil e Badelj, risultati ex positivi per caso). Per adesso tutti i test effettuati dai due violazzurri, l’ultimo dei quali a Genova dopo la partita di sabato scorso, hanno dato esito negativo e la speranza in seno al club viola è che il trend possa continuare. Anche perché sia Biraghi che Castrovilli a Marassi hanno giocato, in piena osservanza di ciò che prevede il protocollo.

Chi invece, evidentemente, un protocollo non è stato in grado di seguirlo è stato lo staff medico della Federazione, che con scelte a dir poco spericolate (e inspiegabili) ha fatto sì che si generasse un immenso cluster nello spogliatoio azzurro: sono già dieci i contagiati da Covid-19 fino ad oggi accertati e la sensazione è che il dato nelle prossime ore sia destinato a salire. Qualcosa di inaccettabile, a un anno distanza dallo scoppio della pandemia e dall'approvazione delle norme sanitare da seguire nel mondo del calcio. Intanto i due viola, al pari di coloro che hanno preso parte agli impegni con le rispettive Nazionali (Milenkovic, Vlahovic e Amrabat) dovranno essere monitorati con un tampone ogni 48 ore fino al 10 aprile e saranno tenuti a svolgere una sorta di quarantena tra le mura domestiche, pur potendo effettuare il percorso casa-lavoro.