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VISTA DALLA CURVA: SARÀ PERCHÉ TI AMO

di Vedo Viola

Da sempre la prima partita casalinga della stagione è un po' come il primo giorno di scuola: in curva si rivedono gli amici di sempre, quelli con cui condividere una passione, fatta di gioie, ultimamente poche, e delusioni. Ma una passione genuina, trasversale, che unisce persone diverse per molti altri aspetti. Giusto il tempo di mettersi in fila al tornello che c'è già da infamare l'amico col biglietto che ha sbagliato ingresso e viene bloccato dalla "tecnologia". Inizi a dirigerti verso la tua "zona" e subito ti rendi conto che oggi il sole picchia più di Valon Behrami. Poi lo sguardo finisce inevitabilmente verso il centro della curva, dove salta all'occhio che il tifo si è ricompattato: quelle che l'anno scorso erano due anime distinte adesso sono un corpo unico, e l'effetto a livello sonoro è decisamente migliore. Il colpo d'occhio dello stadio invece è tutt'altro che entusiasmante, ma questo era già in preventivo, soprattutto con questa temperatura equatoriale, che per una volta ti fa invidiare l'ombra della Ferrovia. Le magliette, tra le quali spiccano quelle con la scritta "Daspo volant Ultras manent", volano via come se si fosse a una partita di Calcio Storico. Intanto in campo, dopo l'omaggio ad Andrea Pazzagli con le note di "glorie viola" da lui scritta e interpretata, c'è da salutare i ragazzi della Primavera, che ricevono il meritatissimo applauso dello stadio per la conquista della supercoppa di categoria.
Poco dopo un bagliore quasi accecante esce dal tunnel degli spogliatoi: è la pelata del "Tanque" che riflette il sole come uno strobo in discoteca. Subito cori e applausi per lui, già idolo dei tifosi senza nemmeno aver giocato un minuto in maglia viola. Ma non occorrerà aspettare molto. La gara prende il via, mentre preferiresti quasi ricevere un gavettone che veder segnare la Viola. La visibilità è quella di sempre, ovvero pessima, e per seguire le azioni offensive dei nostri serve molta immaginazione. Il ritmo, nonostante la temperatura, è abbastanza alto, e i viola costruiscono cercando principalmente le fasce. Soprattutto l'asse Jovetic-Pasqual(oggi molto ispirato) sembra funzionare, e al 20' Gila la mette dentro di testa. L'esultanza provoca un supplemento di sudore ma va bene così. Il Bologna prova a reagire ma è soprattutto l'ex Diamanti a creare qualche pericolo, anche se di brividi oggi non si può parlare. L'intervallo fa bene un po' a tutti: ai tifosi che possono andare a darsi una rinfrescata, e ai ragazzi di Mihajlovic, che partono fortissimo e raddoppiano dopo 2 minuti con Cerci. Per lui oggi molti applausi e ancora qualche frase irripetibile, eredità della passata stagione. Col Bologna che si apre alla ricerca del gol, fioccano le azioni in contropiede ma senza trovare il colpo del k.o. Lo spettacolo però è piacevole e il pubblico gradisce. Pubblico che si scalda, come se ce ne fosse bisogno, quando vede una testa rasata avviarsi verso il quarto uomo per entrare in campo. Molti pensano si tratti del Tanque ma invece la pelata è quella di Kharja. Per l'uruguagio esordio arriva a 10 minuti dalla fine al posto di Gila, e sono grandi applausi per entrambi.
Alla fine tutti contenti: vittoria, gioco a tratti piacevole e un buon tifo. E torna a riecheggiare "sarà perchè ti amo", il coro dei momenti felici, che in Fiesole mancava da un pezzo. Come inizio promette bene, ora è il momento di andare a mettersi il doposole.