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VISTA IN TRASFERTA, All'ultimo respiro

di Redazione FV

 

Le nostre trasferte in genere vengono organizzate di settimana in settimana, senza tener conto del risultato della gara tra le nostre mura, ma spesso la categoria degli indecisi si aggrega al solito gruppo dopo risultati positivi in campo. L'intera città ha gioito per la vittoria ottenuta a Roma dopo vent'anni invidiando quei tifosi viola presenti all'Olimpico, ma non ha di certo contribuito ad aumentare il numero delle presenze sugli spalti dello stadio Fratelli d'Italia, di Bergamo. Da Firenze un solo pullman dell' organizzazione del tifo (Atf), che unito a pochi pulmini dalla nostra regione, a piccoli gruppi giunti dalla vicina Lombardia, Veneto ed Emilia hanno portato nel settore ospiti poco più di 150 supporter viola. Il cielo grigio associato a scrosci di pioggia durante il tragitto ci faceva presagire una giornata difficile anche dal punto di vista climatico, anche se una volta arrivati a Bergamo, almeno da questo punto di vista, siamo stati risparmiati, visto lo stadio scoperto.

Sapevamo che la partita poteva risultare complicata ed ostica, non solo perché si affrontava l'Atalanta, rivelazione del campionato anche per aver saputo annullare la penalizzazione iniziale, ma soprattutto perché i nostri ragazzi forse appagati di risultati roboanti con due"grandi" potevano avere cali di tensione. La nostra formazione è quella obbligata, con gli uomini contati e scontati. Fin dai primi minuti si vede una squadra diversa da quella ammirata ed applaudita pochi giorni prima, la manovra stenta ad essere costruita, contratta nei passaggi, mentre gli avversari sono veloci e compatti. Alla prima azione, sotto la porta viola, a pochi metri dal nostro settore, la difesa viola si blocca, si fermano tutti, il secondo portiere Neto sembra una statua e Denis porta in vantaggio gli orobici.

La reazione che vorresti non arriva anche l'arbitro sembra contribuire a questa gara noiosa, lenta, leziosa, molte le interruzioni per falli, uno dei quali terrà fuori Behrami durante l'intervallo. I cambi sono obbligati nella ripresa, oltre al centrocampista sostituito con Salifu, esce Ljaic per Acosty e De Silvestri per Cassani. Mentre i tifosi viola credono ancora in un pareggio che potrebbe farci archiviare la pratica salvezza, poiché dagli altri campi coinvolti i risultati sono per noi positivi, arriva il raddoppio di Bonaventura al 51esimo. Lo sconforto prevale, le uniche note positive arrivano da qualche giocata dei nostri giovani, proprio da un'incursione di Acosty nasce l'azione che porta al rigore per i viola al 67esimo e di colpo torna la speranza. Si porta sul dischetto Jovetic, il primo rigorista della squadra, ma anche oggi il portiere di turno Consigli diventa il protagonista del giorno, neutralizzandolo. 

I giocatori viola escono con il capo chino dalla parte opposta alla nostra, il solo Jovetic capitano anche in questa circostanza, si avvicina al nostro settore con la mano sul cuore per chiedere scusa lanciando la sua maglia al fortunato di turno, ottenendo solo applausi. Mentre si abbassano le nostre bandiere e si rotolano gli striscioni, ci confermano che le dirette concorrenti in questa agonia verso la salvezza sono sconfitte entrambe, una minima consolazione per un'altra sconfitta che non porta né rabbia né delusione ma solo tanta tristezza. Nessun commento da fare dopo 18 trasferte in giro per l'Italia siamo ormai agli sgoccioli di una stagione da archiviare al più presto, sperando di non poter più rivivere queste situazioni. Restano ancora due partite fondamentali nei prossimi sei giorni da giocare, compresa un'ultima trasferta verso Lecce da vivere fino all'ultimo respiro...