VISTA IN TRASFERTA, Da Udine delusi e bagnati
Dopo meno di quarantotto ore dal rientro da Cagliari, l'impegno che la squadra viola ed i suoi tifosi devono affrontare è di quelli fondamentali, la semifinale della Coppa Italia, che potrebbe forse diventare (se dovesse essere vinta) il primo vero trofeo dell'era Della Valle. La fatica fisica e le energie mentali del fine settimana non sono ancora state smaltite, ma il diktat dei tifosi rimane quello di onorare comunque una gara difficile in un periodo impegnativo per le numerose gare da disputare e delicato per il proseguo della stagione.
La maggior parte dei tifosi decide di usufruire di mezzi propri per poter recuperare qualche ora, ma vengono organizzati anche un paio di pullman da Firenze (uno dei quali arriverà all'inizio del secondo tempo per guasto motore), altri due dal nord Italia. Le previsioni fin dalla mattina non promettono niente di buono, ma alla partenza, avvenuta dalle 14.30 alle 16.00, sembra dare una qualche speranza di avere dei miglioramenti in serata. Una pioggia debole e costante per tutto il percorso, ma diventa più intensa man mano che ci si avvicina alla regione friulana. Arrivati alla barriera verso le 19.30 cominciano le prime preoccupazioni, continua senza tregua la pioggia battente, senza un minuto di interruzione.
Nel parcheggio adiacente al "Friuli" di Udine, già prima di arrivare all'ingresso, siamo già fradici, malgrado impermeabili, mantelle, ombrelli. Questo stadio è in assoluto il peggiore d'Italia, non solo sono allo scoperto quasi tutti i settori dello stadio, ma non presenta nessun riparo neanche sotto le gradinate. Il settore sembra quasi una palude, ma il campo non presenta almeno visibilmente nessun pericolo di rinvio. Dalle 20.15 con pazienza e a piccoli passi cerchiamo di posizionarci, gli striscioni vengono affissi, ma le bandiere appesantite dall'acqua non si possono sventolare.
Al fischio d'inizio, i circa 330 tifosi sembrano delle piccole macchie colorate, non manca la voce anche se spesso i cori sembrano perdersi nell'aria. La formazione ci sembra sia quella migliore, la novità da titolare è il neo arrivo Diakitè. La prima parte della gara sembra quasi di studio per le due formazioni, i due portieri non hanno problemi, il pallone sembra che rallenti sul campo quasi al limite. Siamo ormai alla fine del tempo, al 36esimo, quando dalla parte opposta alla nostra un'azione di contropiede partita da Pereira e perfezionata da Widmer porta al tocco vincente e al momentaneo vantaggio con Di Natale (ancora lui!!!). Il goal sembra scuotere la squadra gigliata che in un paio di occasioni è sotto porta con Matri ma che il portiere Scuffet (momento di gloria anche per lui) risolve. Di un presunto fallo di mano, di ammonizioni date e non date e dell'ennesima prova mediocre dell'arbitro di turno, sorvoliamo, non cerchiamo alibi e non vogliamo diventare "piagnoni" e lamentini.
Al 44esimo il pari, secondo tutti noi meritato, con un gran tiro sotto la traversa di Vargas, che ci fa esplodere di gioia, i vestiti quasi zuppi non si avvertono più. Nella ripresa la Fiorentina parte bene, anche se diversi passaggi si sbagliano per il campo pesante. A metà tempo spesso lo sguardo corre verso il tabellone, i minuti sono infiniti, sembra quasi che ci assale una certa ansia, anche l'entrata di Cuadrado (ancora non al meglio) per Joaquin e di Anderson per Borja Valero, non modifica l'atteggiamento e la gara. Quando ormai aspettiamo stremati il fischio che decreta la fine, da metà campo partono i friulani che hanno strada libera, nessun ostruzionismo da parte dei viola e da 20 metri Muriel trova il colpo dal limite che si infrange sul palo entra in porta e vale il successo.
Siamo attoniti, increduli, la rabbia prevale, l'amarezza di un'altra giornata da dimenticare, di questo momento negativo che sta attraversando la squadra viola, della sfortuna che ci continua a perseguitare, tra infortuni ed episodi sfavorevoli. La pioggia continua a cadere, siamo congelati dal freddo, il viaggio di ritorno non sarà facile, visto le condizioni fisiche in cui ci troviamo, ma quello che ci peserà come macigno sarà smaltire questa sconfitta inaspettata. Delusi e bagnati, ma con la speranza che i novanta minuti al Franchi possano essere una bolgia fuori e dentro il campo...