VISTA IN TRASFERTA, Il gioco c'è, i punti no
Dalla prima gara del campionato è trascorso solo un mese, e nessuno avrebbe immaginato di poter raccontare di una Fiorentina che ha mostrato fin dalle prime battute una sua identità e personalità. Il merito si divide tra Macia, Pradè e Montella che hanno saputo costruire un gruppo che ha riportato nella tifoseria quell'entusiasmo sopito nelle ultime due stagioni. L'ultima settimana è stata vissuta quasi in apnea, le nostre energie fisiche e mentali concentrate sulla partita che vale una stagione, quella con i bianconeri, che ci ha ridato l'orgoglio di tifare per la maglia viola. Complimenti ed elogi sono arrivati da ogni parte, finalmente una Fiorentina che esprime gioco e carattere ma soprattutto che può competere per le zone alte della classifica.
L'orario del posticipo in notturna, con rientro a notte fonda, la postazione del settore ospiti nel terzo anello del Meazza, che ci costringe ad una visuale da subbuteo, le poche ricevitorie e il costo elevato del tagliando fanno desistere a molti di seguire la squadra viola. Non abbiamo una stima ufficiale del numero dei biglietti venduti, ma con una conta approssimativa ci ritroviamo nella piccionaia del "Scala del calcio" in poco più di 300 presenze. Come ogni volta le associazioni del tifo organizzato si prodigano per dare un supporto con vari pullman, anche se la maggior parte preferisce utilizzare i propri mezzi, soprattutto per recuperare qualche ora al rientro. Un modo di dividere e condividere momenti di vita personali legati dalla nostra passione per i colori viola. Il nostro viaggio inizia alle 14, compagini eterogenee per età, professione e ceto sociale.
Le forze dell'ordine da Firenze ci scortano fino alla nostra destinazione, e verso le 20 ci ritroviamo all'ingresso dell'imponente stadio di S. Siro. I controlli di routine e inizia la nostra salita verso la parte più alta dello stadio. Siamo assordati da uno speaker che annuncia le formazioni e finalmente il calcio d'inizio. Si riescono a distinguere i giocatori dal numero di maglia, e quando al 17esimo dalla parte opposta al nostro settore vediamo l'arbitro che corre verso il dischetto per decretare il rigore contro la squadra viola, non sappiamo ne il motivo ne chi ha causato la massima punizione. Il pallone gonfia la rete, la tifoseria interista (peraltro in numero esiguo), comincia a farsi sentire, mentre noi quasi attoniti aspettiamo risposte da cellulari che ci confermano la generosità dell'arbitro nel decretare il rigore. Nel frattempo si nota senza critiche o polemiche la minore brillantezza di alcuni dei nostri, da Cuadrado a Valero, la poca incisività di Jovetic e di Ljajic, ma sembra a tratti di poter recuperare.
Da un'incertezza della difesa parte invece l'azione di contropiede dei nerazzurri che raddoppiano con Cassano. L'arbitraggio è scandaloso, molti falli non ravvisati, ci sembra lezioso e di parte, ma la viola a capo chino cerca in ogni modo di reagire. Proprio da un'azione corale arriva il gol di Romulo al 40esimo che sembra riportare la fiducia e l'ottimismo di riprendere il risultato. Nel secondo tempo la squadra cambia connotati con la sostituzione di Ljiajic per Mati Fernandez, ma la maledizione del minuto 17 si abbatte di nuovo sulla squadra viola con l'espulsione di Rodriguez per doppia ammonizione. Subentra lo sconforto di finire la gara con un uomo in meno, ma il carattere e l'agonismo non mancano fino alla fine. Purtroppo le sostituzioni di Toni per Cuadrado e Migliaccio per Boja Valero, non danno risultati sperati, e dopo 4 minuti di recupero finisce la gara con la seconda sconfitta stagionale.
La squadra con a capo Viviano, Pasqual e Jovetic a centrocampo saluta i tifosi, che ormai esausti e avviliti aspettano un'ora all'interno del proprio settore prima di essere autorizzati ad uscire. I nostri commenti sono unanimi, la squadra è in fase di costruzione, i reparti di centrocampo e difesa sono quelli più assestati, in fase realizzativa manca un vero attaccante, condannare uno o l'altro ha poco senso. Ancora una volta si raccoglie meno di quanto avremmo meritato, gli episodi (rigore, espulsione), ci hanno notevolmente penalizzato, nessun processo per una squadra che comunque sta dimostrando e imponendo il proprio gioco anche se mancano punti fondamentali...