VISTA IN TRASFERTA, Il sogno continua
Dopo l'ultimo match disputato al nostro Franchi con la diretta antagonista per un posto nell'Europa che conta, nei giorni successivi gli argomenti principali sembrano essere le vicende extra calcistiche, che hanno coinvolto la nostra tribuna, costretti a leggere e sentire opinioni e pareri che non appartengono ad una città e tifoseria corretta e civile, dopo le varie ingiustizie subite negli anni. Alla chiusura della vendita dei botteghini il venerdì precedente la gara, i tagliandi emessi per il settore ospiti, risultano circa 300. Con le organizzazioni del tifo partono da Firenze 5 pullman, ai quali si aggiungono i componenti dei club della Lombardia e pochi mezzi propri, data la rivalità delle due tifoserie.
Il nostro viaggio, come ormai dall'inizio del campionato, è un'andata e ritorno, si parte nel primo pomeriggio verso le 15.30, il sole ci accompagna nel nostro cammino, e al solito ci ritroviamo all'ingresso della città per essere scortati dalle forze dell'ordine fino all'ingresso del nostro settore. Intorno alle 20, senza problemi di sorta, visto anche l'esiguo numero di tifosi, siamo all'interno dello stadio "Atleti Azzurri d'Italia", giusto il tempo di vedere i nostri ragazzi nella fase del riscaldamento. I vari infortuni delle ultime ore costringono mister Montella a ridisegnare il modulo, quasi una formazione obbligata, ma restiamo alquanto stupiti nel vedere un inedito Sissoko titolare e in attacco El Hamdaoui. Nel prepartita siamo concentrati e molto perplessi su quello strano 3-4-2-1, ma anche nel notare l'assenza di Ljajic.
Sapremo in seguito di un infortunio dell'ultima ora del serbo, per fortuna non così grave da diventare nel secondo tempo la carta vincente per il risultato finale. Al fischio d'inizio, dopo un minuto di silenzio per l'ex presidente Ruggeri, le nostre bandiere e sciarpe fanno da cornice ai cori incessanti per la squadra, ma la tensione è palpabile. Nei primi minuti i bergamaschi attaccano sotto la nostra porta, le squadre sono in fase di studio, ma in un paio di occasioni il temuto Denis ci fa sobbalzare con le ripartenze veloci, ma la difesa con Compper che si conferma con personalità e sicurezza e Viviano, risponde al meglio. I ragazzi viola hanno delle difficoltà in fase di costruzione nel gioco d'attacco, ma dalla nostra è il possesso palla, che sfianca gli avversari. All'intervallo finalmente riprendiamo fiato.
Nei primi minuti del secondo tempo, la squadra sembra più vivace, un gran tiro di Sissoko costringe il portiere avversario Consigli ad una grande parata in angolo, sembra la scossa che avvertiamo anche sugli spalti, da quanto si urla e si incita. Poi all'11° la svolta, i cambi strategici di Aquilani e di El Hamdaoui (ininfluente), per Ljiajic e Larrondo. Due minuti più tardi il nostro "piccolo folletto" Ljiajic, scompiglia il panico in area avversaria, una mano di Stendardo blocca il pallone e l'arbitro non può che decretare il rigore sacrosanto.
Si appresta a batterlo Pizarro, la porta è a pochi metri dal nostro settore, il silenzio è totale, parte si ferma, tira ed è il goal del vantaggio, si urla fino a perdere le corde vocali, l'entusiasmo incontenibile. Si corre per tutto il settore, si salta e ci si abbraccia un po' con tutti, anche la squadra è sotto la nostra curva a festeggiare, il resto dello stadio resta ammutolito. Ma la partita è ancora infinita, il display sopra di noi, segna il 60°, siamo ottimisti per il gioco che si continua a fare, per il carattere e la determinazione mostrata. Al 71° un'incursione sulla fascia destra di Cuadrado trova dalla parte opposta Larrondo che con un sinistro imprendibile, manda fuori causa Consigli e decreta il raddoppio. Il delirio è totale in campo e fuori, se non ci fosse stato il vetro saremmo diventati un unico groviglio come da partita di rugby. Manca un quarto d'ora ma sul 2 a 0 la nostra convinzione è di aver fatto un'altra grande impresa. Negli ultimi minuti possiamo solo annotare i tanti falli, la gara molto sentita da ambo le parti per motivazioni diverse, il più grave quello di Denis, giustamente espulso, su Pizarro.
I tre minuti di recupero solo una formalità, ma siamo talmente stremati che non passano mai, al fischio finale si torna a respirare, la squadra è a centrocampo, non può fare a meno di venire sotto il nostro settore a festeggiare, Larrondo lancia la sua maglia ai tifosi, lo seguono Pasqual e Viviano. Per problemi di sicurezza restiamo nello stadio fino alle 23.15, i commenti sono tutti per il mister e anche per le seconde linee che non hanno fatto rimpiangere i titolari, ma hanno saputo dare il massimo per un risultato davvero importante. Si rientra quasi all'alba a Firenze, verso le 3.30, come allo stadio i cori continuano nel ritorno, uno su tutti quello su Larrondo, un riconoscimento come solo noi a Firenze sappiamo fare ai ragazzi che portano con orgoglio una maglia viola e riescono a darci grandi soddisfazioni. Anche se sarà difficile prendere sonno, abbiamo la certa consapevolezza che il nostro sogno continua...