VISTA IN TRASFERTA, La nebbia sulla Fiorentina
Dopo la trasferta in Europa in Portogallo, ci "rituffiamo" nel campionato in una delle gara più "sentite" dalla tifoseria viola, quella contro la Roma. Il costo del tagliando del settore ospiti non è certo irrisorio, 45 euro, ma l'orario anomalo delle 12.30 e il giorno di festa, induce un mini esodo viola con la presenza sugli spalti dello stadio Olimpico di circa 1148 supporter gigliati. Come sempre la maggior parte si organizza con le associazioni del tifo tramite i vari pullman organizzati, un gruppo decide per il viaggio in treno (170), quasi a voler ritornare indietro nel tempo, quando per le trasferte si usufruiva di questo mezzo, qualcuno approfitta per fare il week end nella capitale. La lunga carovana viola si muove alle prime luci dell'alba, quando Firenze è avvolta da una coltre di nebbia, sono le 6.45. Come ogni volta veniamo fermati alla barriera del casello dell'autostrada per i consueti controlli e per essere scortati dalle forze dell'ordine all'interno del settore ospite. Stranamente dopo pochi minuti i primi pullman arrivano all'Olimpico intorno alle 11.00, così da poter entrare alla spicciolata senza sostare in coda davanti ai tornelli. La giornata è splendida, il sole alto splende nel cielo, siamo quasi a bordo campo e la visuale è perfetta. Intorno alle 12.00 la tifoseria viola è al completo, raggiunta anche dai gruppi arrivati in treno. Sono presenti anche i ragazzi dei viola club della capitale e del centro Italia. Siamo già surriscaldati e non solo dalla temperatura quando le due squadre entrano in campo, i cori sono incessanti, tante le bandiere che sventolano, gli striscioni, tutta la gradinata del settore è colorata di viola. Come da rituale, fumogeni e bombe carta vengono lanciati dal settore romanista verso il nostro, per fortuna nessuna conseguenza di sorta, con gli steward che assistono senza intervenire. Dai primi minuti ci rendiamo conto che la gara è dura e difficile, i giallorossi sembrano avere una marcia in più, sulla fascia Gervinho è scatenato, imprendibile, e al 7° minuto subiamo il goal del vantaggio da una mischia nella quale ha la meglio Maicon. Il terrore che diventi un tiro al bersaglio verso la nostra porta (a pochi metri da noi) diventa reale, gli sguardi sono eloquenti, restiamo quasi intontiti anche perché il resto dello stadio diventa una bolgia. Dopo un quarto d'ora di sbandamento dentro e fuori il campo, bravo Neto che salva la porta in un paio di occasioni, si comincia a vedere qualche buona azione, così alla mezz'ora arriva il meritato pareggio con un tiro straordinario di Vargas da un'azione iniziata sulla destra da Tomovic. Nell'intervallo siamo quasi esausti, si cerca di riprendere fiato, si evita di parlare della prima fase, in tutti c'è la speranza di portare a casa un risultato positivo. Nella ripresa Aquilani e Rossi falliscono due goal per il sorpasso, con la disperazione che ci fa inveire contro tutti, ma il peggio arriva al 67° quando dall'ennesimo errore della difesa viola Destro, appena rientrato dopo mesi (autentica umiliazione), segna il goal della vittoria. Nel finale si potrebbe raggiungere il pareggio prima con una punizione di Pasqual, e poi nei minuti di recupero da Rossi, ma purtroppo si esce sconfitti e con l'amaro in bocca. Restiamo più di un'ora e mezza nel settore, il rammarico di aver fallito un'altra occasione per avvicinare le squadre di testa è totale. E' inutile rimarcare gli errori della difesa, la mancanza dei centrocampisti che non sono stati all'altezza, il momento di calo che si nota da qualche settimana. Una sconfitta che brucia della nostra squadra eterna incompiuta. L'argomento del momento è l'assenza di Gomez, che forse ci avrebbe portato a quel salto di qualità che è sempre mancato con le "grandi". Aspettando Gomez (che non diventi un Godot), torniamo tristi e avviliti a Firenze intorno alle 19.00, le luci delle imminenti feste natalizie avvolgono tutta la città, ma resta la nebbia sulla Fiorentina...