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VISTA IN TRASFERTA, Solita storia, stessa fine

di Redazione FV

La vittoria serale contro la titolata Inter, aveva convinto anche gli ultimi scettici a seguire la squadra viola fuori dal Franchi, e il derby detto dell'Appennino data la relativa distanza poteva diventare l'occasione giusta. Poteva diventare un esodo da parte della tifoseria, ma il rinvio degli organi della sicurezza per impraticabilità del campo causa neve, con il relativo recupero in orario serale del martedì successivo, faceva rinunciare quasi la metà dei tifosi che avevano acquistato il tagliando.

Si parte da Firenze verso le 17.30, la giornata è quasi primaverile, con le dovute soste e controlli alla barriera, verso le 19 ci ritroviamo all'interno del settore ospiti del Dall'Ara. Sia all'ingresso che sugli spalti adiacenti al nostro c'è ancora molta neve, che ci conferma l'impossibilità che si potesse giocare due giorni prima. La presenza dei tifosi viola con bandiere e striscioni sembra riempire tutto lo spazio preposto , ma le cifre ufficiali dati dai biglietti passati ai display dei tornelli ci indicano 440 ospiti. Le nostre voci fin dai primi minuti prima della gara echeggiano in uno stadio quasi vuoto, la temperatura segna sette gradi, ma il nostro calore è totale e incessante.

Al fischio d'inizio il Bologna parte con decisione e passano solo tre minuti quando Gabbiadini, a pochi metri dalla nostra postazione prende un palo a Viviano battuto, si trema per qualche secondo per il pericolo scampato. Sul fronte opposto due minuti più tardi, da un'azione viola sulla sinistra Ljajic serve a Cuadrado un pallone d'oro che purtroppo manda fuori. Come sempre si continua a costruire gioco ma dobbiamo aspettare il 27° quando da un assist di Aquilani trova Ljajic libero che porta in vantaggio i viola. Tutto sembra presagire ad una serata di soddisfazioni, ma ci rendiamo conto che i rossoblu sono determinati e replicano con una grinta notevole ogni nostra incursione in area avversaria. Il finale del tempo è rossoblu, con Viviano che respinge una girata dell'ex di turno Gilardino.

Inizia il secondo tempo, sembra che la nostra squadra perda terreno e soprattutto il centrocampo, si gioca quasi sempre sotto la nostra porta e inesorabile al 27° da una punizione  determinata da un fallo di Cuadrado (che diffidato salterà la prossima gara), battuta da Diamanti (indiavolato per tutta la gara), manda in rete Motta per il momentaneo pareggio. Cominciano i mugugni, e i dissapori della tifoseria che assiste impotente al calo dei giocatori viola che sembrano frastornati, mentre il Bologna sfiora il raddoppio sia con Gilardino che con Taider. Da più parti si invoca qualche cambio per portare linfa nuova, ma la gara prosegue con i soliti dall'inizio, fino alla sostituzione di Ljiajic con Sissoko, siamo già al 81°. Pochi minuti e arriva la doccia fredda al 84° con il raddoppio dello sconosciuto di turno al suo esordio,Christodoulopoulos, che manda in delirio i supporter rossoblu. Restiamo quasi tramortiti, increduli e senza parole, i cambi invocati a gran voce, quasi un disperato appello caduto nel vuoto verso il mister, avvengono a fine gara, Toni per Migliaccio e Larrondo per Pasqual, non hanno ormai senso.

Quasi a fine gara un colpo di testa di Toni fuori dalla porta, potrebbe portare al pareggio, ma rimarca gli errori e le disattenzioni che sono pagati a caro prezzo. Ancora una volta siamo battuti in rimonta, da squadre che hanno dalla loro il totale agonismo e la rabbia, quella che manca ai nostri giocatori per diventare una grande squadra. La sconfitta è pesante e inaspettata, sembra che quando ci si aspetta il salto di qualità, tutto si ridimensiona. Per arrivare a traguardi importanti è necessario fare punti in trasferta e forse in alcuni casi accontentarsi anche di un pareggio. Da stasera la classifica ci sorride meno, l'aggancio per il terzo posto è sfumato, ma il nostro obiettivo rimane comunque un piazzamento in Europa, sperando che cambi l'approccio e la mentalità quando si affrontano squadre di "seconda fascia", sta quindi all'allenatore dare quegli stimoli per affrontare gli avversari come se fossero delle finali. Delusi, amareggiati e sconfortati, ci lasciamo alle spalle un'altra serata da dimenticare, per fortuna il viaggio di ritorno è breve e siamo a Firenze verso mezzanotte. Si archivia così un'altra trasferta dal triste epilogo, la solita storia con lo stesso finale...