VISTA IN TRASFERTA, Un'altra occasione persa
Come abbiamo scritto in precedenza seguire la squadra fuori da Firenze pone delle notevoli difficoltà, tranne per le gare di cartello di Roma, Milano e Torino. Raggiungere le isole poi è quasi una vera impresa sia per le distanze notevoli sia per la mancanza di mezzi e voli, con orari consoni alle esigenze di tutti. Organizzare la trasferta verso Catania non è stato facile, un autentico successo, anche in questo caso per l'ATF, con il valido supporto del nostro sito, riuscire a formare un pullman di coraggiosi che con vero spirito d'avventura hanno percorso più di duemila chilometri per arrivare e tornare dalla città etnea. Il nostro racconto inizia quindi nella tarda serata di sabato verso le 21, quando da Firenze parte questo straordinario percorso. Il pullman sfreccia veloce per le autostrade d'Italia, la notte trascorre in un baleno, tra una cena da condividere, canti, cori e l'entusiasmo che fa da padrone. Verso le prime luci dell'alba, ci troviamo alla punta dello stivale, a Villa S. Giovanni dove ci imbarchiamo sul traghetto che ci porta a Messina così da riprendere il nostro viaggio verso Catania. Intorno alle 11 siamo al casello della città sicula, dove siamo attesi da una pattuglia della polizia che ci scorta fino al settore ospite dello stadio "Massimino". Siamo i primi a posizionarci nello stadio completamente vuoto, ma con il passare dei minuti ci raggiungono i piccoli gruppi che hanno deciso per i vari voli, ai quali si uniscono i ragazzi dei viola club che vivono nell'isola. I dati ufficiali indicano 100 tagliandi venduti nel settore specifico. Il sole fa capolino tra le nuvole, cade qualche goccia di pioggia, ma la temperatura è mite. Prima di vedere la nostra squadra in campo sembra trascorra un tempo infinito, i soliti cori di scherno tra le opposte fazioni, ma tutto come di norma. Finalmente arriva il momento del fischio d'inizio, anche se il numero dei tifosi viola è esiguo l'incitamento è massimo, quando le due squadre entrano in campo. La nostra squadra in tenuta bianca, con Migliaccio al posto Pizarro e di Ljajic al posto di Toni. Solito copione al quale siamo abituati ad assistere, si produce molto gioco che non porta a risultati concreti. Dalla parte opposta molti i falli, al termine sul taccuino dell'arbitro finiranno in sei per il Catania e due per la Fiorentina. Al 21° un colpo di testa di Migliaccio porta il meritato vantaggio per i nostri ragazzi, che ci fa urlare tutta la gioia e sperare in una giornata memorabile. Ma un destino atroce ci serba le stesse amarezze delle gare precedenti. Il tempo di riprendere fiato e nei primi minuti del secondo tempo, al 50° si assiste allo scempio della gara, da un'incertezza della nostra difesa di Rodriguez e Savic si inserisce Legrottaglie che trova Neto fuori dai pali e porta in parità i catanesi. La stessa distrazione del portiere ci condanna per l'ennesima volta. I commenti si lasciano al post partita, la squadra viola riparte come il nostro sostegno e un minuto dopo dalla parte opposta alla nostra, un cross di Pasqual trova Cuadrado che di testa centra la traversa, la beffa si ripete subito dopo con l'ennesima traversa di Ljajic su punizione. A questo punto ci rendiamo conto che la gara sta prendendo una brutta piega, e l'espulsione di Aquilani al 78° ci dà la triste conferma. Anche in questo caso i cambi, avvenuti poco prima di Ljajic per Toni e di Pasqual (per stanchezza?) per Tomovic , non portano a nessun cambiamento. Il tabellone con l'orario indica che la gara è ancora lunga e in inferiorità numerica diventa più difficile. Ormai quasi rassegnati ad un pareggio, arriva la beffa finale con il goal di Castro che fa sobbalzare tutto lo stadio e scaraventare nella più desolata disperazione i tifosi viola. Dopo i quattro minuti di recupero la gara termina, così come questo mese calcistico che ha dato solo amarezze e rimpianti. A fine partita quello che dovrebbe essere il nostro top player Jovetic (il primo tiro fatto all'82°!! ) si avvicina verso il nostro settore per consegnare la maglia promessa a due tifosi, qualcuno mugugna di tornare indietro, ma viene messo a tacere all'istante, non è il momento di polemiche; e di Viviano che sembra darci il suo addio lanciando la sua maglia. Nell'ora che si aspetta di poter riprendere il nostro cammino e tornare a casa, iniziano i primi processi verso i probabili imputati, dal portiere, alla mancanza di una vera punta, a Jovetic protagonista nelle ultime partite per la sua "assenza". Il viaggio di ritorno è amaro e mesto, la stanchezza con una sconfitta ha un peso maggiore, ci aspettano ancora tante ore di cammino che terminano alle 6 di una mattina grigia e desolata come i risultati di questo maledetto gennaio. Considerando i risultati delle concorrenti rivali per un posto in Europa anche in questo caso il nostro esame di maturità è stato rinviato, peccato per un'altra occasione sprecata per diventare "grandi"...