VISTA IN TRASFERTA, Un sogno divenuto realtà
Dopo la vittoria al foto finish di campionato al Franchi contro il Milan, la tifoseria si prepara ad una delle gare più importanti dell'anno, sia per l'avversario che si affronta, sia per il decisivo passaggio del turno in Europa League. Nell'ambiente prevale la certezza di poter fare ancora un'impresa all'Olimpico di Roma, ma il costo non irrisorio del tagliando e la gara infrasettimanale, fanno desistere a diversi tifosi. Non c'è un vero esodo verso la capitale anche se sugli spalti del settore ospiti della Curva Nord sono presenti 1650 tifosi viola. La giornata è quasi estiva, i trenta pullman organizzati dalle associazioni del tifo, si spostano da diversi ritrovi della città e come sempre scortati dalle forze dell'ordine. Stesso rituale per i consueti controlli al casello di Roma Nord, ma il numero dei pullman diviso in gruppi e dalle 17.00 viene scortato fino all'ingresso, agevolando l'entrata nel settore preposto. Dalle 17.30 la curva comincia a riempirsi, tanti tasselli che diventano un mosaico di colore viola tra le bandiere, gli striscioni, le sciarpe. Al riscaldamento dei portieri i primi cori verso Neto,la tifoseria matura ed intelligente si rende conto quanto sia importante non far mancare il sostegno a chiunque veste la maglia viola. Poi il boato che rimbomba forte nello stadio al riscaldamento della squadra gigliata necessario per dare quella spinta per arrivare all'obiettivo di rimanere in Europa. La formazione parte con il modulo del 3-5-2, mister Montella manda in campo gli uomini migliori dato le defezioni di pedine importanti per infortunio. Si nota dai primi minuti una determinazione e una rabbia agonistica dell'intero gruppo che si porta nell'aria avversaria, dalla parte opposta del settore ospiti. Al sesto l'arbitro turco Cunyet Cakir, decreta un rigore per fallo di Manolas su Mati Fernandez. La tensione negli spalti è al massimo, pochi hanno il coraggio di vedere la battuta di Gonzalo che si porta sul pallone, l'urlo liberatorio del goal resta in gola, deve essere ribattuto. Si trema fino a quando per la seconda volta il pallone gonfia la rete. Il cuore in gola. Il tabellone segna l'ottavo minuto. La Roma sembra avere una flebile reazione ma senza portare grossi pericoli verso la porta difesa da Neto. Poi al diciassettesimo, un errore incredibile del portiere Skorupski , che per evitare un angolo lascia sguarnita la porta, con Alonso che ne approfitta e a porta vuota porta al raddoppio la Fiorentina. L'incredulità lascia il posto all'entusiasmo e all'euforia, i cori assordanti rimbombano su "Firenze, Firenze". Ma la gioia incontenibile alla terza rete di Basanta che salta "come un canguro" dopo un corner battuto da Mati Fernadez. Gli spalti della Curva Sud si svuotano, inizia la contestazione dei tifosi della Roma, che abbandonano lo stadio. Qualche attimo di apprensione per l'infortunio di Savic, al suo posto entra Tomovic. Alla fine del primo tempo, non si riesce a credere a quel roboante risultato fermo sul tabellone luminoso. Si riparte nella seconda frazione di gioco con la stessa concentrazione e determinazione dei viola che mostrano un gioco a tratti spettacolare. Protagonista assoluto nei primi minuti Salah, che con palla al piede corre per sessanta metri a tutto campo, dalla destra parte il tiro che si ferma sulla traversa. Ancora Salah con un contropiede che sulla sinistra passa a Babacar libero ma il senegalese si fa recuperare in angolo. Montella effettua il secondo cambio con Vargas al posto di Babacar. La Fiorentina non rischia quasi nulla, nel frattempo i tifosi giallorossi che avevano lasciato la Curva Sud tornano sugli spalti, la contestazione è totale con i tifosi viola che possono gioire anche per il momento degli avversari. A dieci minuti dal termine l'ultima sostituzione di Borja Valero per Aquilani. Ormai si aspetta solo il fischio finale con i passaggi dei viola accompagnati dagli olè, per sottolineare la superiorità in ogni parte del campo dei gigliati. Per concludere ancora cori ironici all'indirizzo dei giallorossi: "il pallone è quello bianco," "che siete venuti a fare", "tutti a casa olè". Un tripudio al fischio finale quando i protagonisti di un'altra serata fantastica si portano, insieme a Pepito Rossi e Bernardeschi, sotto la curva per il lancio delle maglie. Ancora cori e slogan anche per il presidente Andrea Della Valle che arriva a sorpresa a salutare i suoi tifosi. L'adrenalina lascia il posto alla stanchezza, spossati sfiniti, ma con l'entusiasmo alle stelle. Costretti a restare all'interno dello stadio per la contestazione dei tifosi giallorossi, fino alle 22.30. Allo stremo delle forze si riparte con pazienza fino ad arrivare a Firenze a tarda notte, intorno alle 2.30. La felicità e il delirio dei tifosi senza precedenti, l'entusiasmo di continuare il cammino in Europa totale. Orgogliosi di quei ragazzi in campo ormai diventati eroi, che ancora una volta hanno trasformato un sogno in realtà.