VISTA IN TRASFERTA, Un vero delirio viola
Dopo la prima vittoria stagionale in trasferta della squadra viola ottenuta a Genova, la tifoseria è già proiettata verso quella più importante di Milano, che ha sempre un sapore particolare. In questo caso, come già avvenuto con il Chievo , i tagliandi messi a disposizione del settore ospiti vengono emessi da filiali di una banca, con la difficoltà di comprare ognuno il proprio, in pochi giorni in orario di sportello. Il vento dei cambiamenti portato in prima persona dal presidente Andrea Della Valle, con uno staff tecnico partendo dal suo allenatore e squadra costruita di primo ordine, si vede già nelle prime gare con un aumento di spettatori in casa, ma soprattutto nelle partite esterne dove si passa da poche manciate di tifosi degli scorsi anni, ai duemila del Meazza. La mobilitazione del popolo viola è totale e viscerale, per i soliti che seguono la squadra è quasi una routine, ma per le centinaia e centinaia di tifosi alla loro "prima" fuori casa, diventa un' occasione per sottolineare l'amore ritrovato per i colori viola.
L'entusiasmo è alle stelle già alle luci dell'alba di una giornata grigia e piovosa, quando ci prepariamo ad affrontare la nostra lunga giornata. Siamo nel parcheggio del "colosso" del calcio intorno alle 14.00 strapieno in ogni angolo, e la riprova reale è il lungo "serpentone" viola che con cori e canti in coda aspettano dopo gli accurati controlli da parte di un esercito di steward, di posizionarsi nel terzo anello del settore ospiti. Lo spettacolo è assicurato, ognuno porta con se almeno una sciarpa, una bandiera , un palloncino viola, per poter dare quella spinta in più ai ragazzi che si preparano ad affrontare una gara difficile. La mancanza del nostro top player Jovetic, passa in secondo piano, finalmente possiamo vedere insieme per la prima volta il trio delle meraviglie :Aquilani, Pizarro, Borja Valero. Dai primi minuti la squadra ci fa ben sperare, e si raccoglie il vantaggio meritato al 10°. Da una rimessa laterale sulla destra, la palla arriva a Ljajic che serve Aquilani al centro area ed è goal, una piccola rivincita per l'ex di turno che non esulta per rispetto, ma che noi festeggiamo alla grande. I minuti scorrono senza grandi apprensioni, una prestazione quasi perfetta, con qualche sbavatura di troppo da parte arbitrale permettendo molti falli da parte dei rossoneri.
Al 34esimo dalla parte opposta alla nostra postazione, sembra da un fallo di Roncaglia su Pato, l'arbitro indica il dischetto, ritornano alle menti tristi e oscuri presagi. Lo stesso Pato si appresta a batterlo, tratteniamo il respiro, ma quando lo sbaglia clamorosamente, esplode la nostra infinita gioia. Passano solo pochi minuti, quando dal capovolgimento di fronte Borja Valero semina scompiglio nell'area avversaria e batte Abbiati, si impazzisce letteralmente, un groviglio di abbracci, di urla di giubilo, e a qualcuno dalla forte emozione scende qualche lacrima. La prestazione della prima parte quasi perfetta, termina poco dopo, ma i nostri cori continuano senza tregua, senza respiro. Per una sorta di scaramanzia restiamo fermi ed immobili ognuno al suo posto, inizia la seconda frazione di gara, ci aspettiamo la reazione degli avversari, cosa che avviene puntualmente. Ci sono anche i primi cambi, Pazzini per Pato, El Hamdaoui per Ljajic. Pochi minuti dopo al 15° da un traversone di El Shaarawy, un colpo di tacco di Mexes prende il palo e sulla ribattuta Pazzini non fa altro che buttarla in rete. L'episodio sembra rianimare la squadra rossonera, ma i viola continuano a giocare da protagonisti, anche se spesso quasi di istinto i nostri occhi si girano verso il display illuminato per vedere i minuti scorrere. Nessuno osa esprimere pareri e commenti, si soffre in silenzio, si continua a sostenere con tutta la nostra forza la squadra, in qualche istante si sobbalza. Nel frattempo sono avvenuti i nostri ultimi cambi, Mati Fernandez per Aquilani, Cassani per Toni.
L'ultimo quarto d'ora infinito, ancora la gara è aperta, si potrebbe chiudere con Cassani che centra il legno della porta, e allora affermiamo che il nostro destino è patire fino alla fine. Poi finalmente l'urlo liberatorio all'87° quando El Hamdaoui con un pallonetto realizza un gol strepitoso che decreta il definitivo 1 a 3 finale. La nostra festa inizia in questo momento, non riusciamo a contenere la nostra immensa felicità che condividiamo anche con i tifosi presenti negli altri settori che sventolano sciarpe e bandiere viola, un tripudio di allegria incontenibile, con abbracci e baci anche con coloro che vediamo per la prima volta. Restiamo per motivi di sicurezza quasi un'altra ora all'interno del settore, ma a nessuno sembra importare molto, la nostra magica giornata la ricorderemo a lungo. Per la legge dei grandi numeri abbiamo sfatato anche il tabù della seconda vittoria di seguito al Meazza, e dei maxi esodi che non hanno mai portato risultati favorevoli. Se dopo Genova l'obiettivo possibile e probabile poteva essere un posto in Europa , la realtà di questa giornata incredibile ci porta a quel sogno nascosto nel nostro profondo da sempre chiamato scudetto, parola quasi impronunciabile e cancellata dal nostro vocabolario. Sappiamo che la ragione impone di stare con i piedi per terra, ma anche il giorno dopo....non svegliateci e lasciateci continuare a vivere il nostro delirio viola...