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VISTA IN TRASFERTA, Una settimana da raccontare

di Redazione FV

L'incredibile rimonta e la storica vittoria contro la "nemica" di sempre la Juventus, resterà per sempre nella nostra memoria, ognuno porterà con se le immagini ed i momenti di quel quarto d'ora inimmaginabile. Dopo appena tre giorni l'Europa League ci ha riportato al Franchi, la tensione è decisamente diversa, i flash back sono ancora per la domenica magica. A fine gara la vittoria (importante) contro i modesti rumeni, verrà archiviata velocemente, abbiamo poche ore per recuperare qualche forza fisica e "rituffarci" nel campionato, per la trasferta di turno a Verona contro il Chievo.

Per la tifoseria viola la trasferta più tranquilla del campionato, sia per il gemellaggio con l'Hellas Verona, sia per la distanza logistica. L'unica difficoltà che i tifosi devono affrontare (come negli anni passati) è l'acquisto dei tagliandi del settore ospite che vengono emessi solo in alcune filiali di banche. L'entusiasmo e la voglia di essere accanto alla nostra meravigliosa squadra, supera anche questo ostacolo e fin dalle prime luci di una domenica autunnale, la carovana viola si mette in movimento. La maggior parte si organizza con i mezzi propri, ma molti sono gli autobus dei vari club ed associazioni. L'autostrada è un continuo sventolio di sciarpe e bandiere, di strombazzare dei clacson, gli autogrill sono colorati di viola, l'allegria è totale.

Come rituale si arriva in largo anticipo, qualche ora per fare un giro nel centro, i complimenti dei veronesi per l'impresa di domenica si sprecano, ci si abbraccia con molti che neanche conosciamo, abbiamo la sensazione di vivere i momenti delle trasferte in Europa. Intorno alle 14.00 siamo nel parcheggio del Bentegodi strapieno di auto e pullman, il tempo dei controlli, sempre accurati e quasi snervanti per tutto ciò che si porta all'interno (striscioni, bandiere, zaini) e finalmente ci si posiziona nella Curva Superiore Nord. All'ingresso della nostra squadra i nostri cori sono incessanti, il giusto e doveroso riconoscimento verso quei ragazzi diventati ormai mitici. La gara non è certo semplice, fin dai primi minuti le nostre incursioni vengono ribattute, davanti la porta avversaria sembra di vedere un muro, l'arbitro lascia correre anche alcuni falli che potrebbero essere sanzionati.

Sugli sviluppi di un calcio piazzato per il Chievo, arriva il pallone a Cesar, che lasciato incredibilmente solo sotto porta al 13°, porta in vantaggio i clivensi, con la nostra delusione e amarezza. La gara non è spettacolare, ma il possesso palla gigliato è continuo, gli avversari chiudono bene i varchi. I minuti passano, siamo ormai alla fine del primo tempo, quando da un contropiede partito da Rossi, Cuadrado con un'azione spettacolare sigla il goal del pareggio. Quasi i 1600 tifosi presenti, impazziscono dalla gioia, correndo, urlando, incitando per tutto il settore. Al 63° dopo varie occasioni per i viola, lo stesso colombiano scatenato approfitta di un rimpallo tra Rossi e Dramè e sigla il goal del vantaggio. Siamo travolti dal totale entusiasmo, ma la gioia rimane in gola quando si vede accasciato in terra lo stesso Cuadrado, che ci lascia per alcuni minuti in apprensione. Per fortuna si rialza e termina la gara. I viola hanno molte altre occasioni nel finale per il terzo goal della tranquillità, ma non avviene più nulla. I cinque infiniti minuti di recupero da urlo, il terrore negli occhi di tutti, fino al fischio finale e la straordinaria soddisfazione di una vittoria che vale doppio e dai mille significati. I giocatori viola sono tutti sotto il settore, escono con gli applausi interminabili, non era facile mantenere la concentrazione e ribaltare ancora una volta una gara in salita.

La copertina della giornata è per Cuadrado, il nostro funambolo che gioca a tutto campo, un giocatore che fa la differenza, con i suoi dribbling, la qualità, la fantasia, un super eroe per tutta la tifoseria. Ancora una volta i ragazzi viola ci hanno entusiasmato, stupito, fatto gioire, i nostri cuori sottoposti a mille emozioni in una settimana fino all'ultimo respiro, da raccontare, da tramandare...