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VIVIANO E MIGLIACCIO, A ROMA PER FAR BENE, SU JOJO...

di Redazione FV

I giocatori viola Migliaccio e Viviano sono intervenuti ad un incontro presso Universo Sport al centro commerciale I Gigli per lo sponsor Asisc; queste le parole dei due tesserati viola:

Giulio Migliaccio: ''Sentivo il bisogno di cambiare dopo 5 anni di Palermo ed ho firmato un contratto fino al 2015. Viviano? E' sempre l'eroe di Palermo anche se segue la partita in maniera particolare. A Palermo ci parlava più della Fiorentina che del Palermo. La mia squadra del cuore? Da bambino tifavo Napoli ma ho sempre tifato il club in cui ho giocato. Barzagli? Parlava anche lui spesso della Fiorentina ma non so se fosse anche lui un tifoso viola come Emiliano. Il 3° posto perso? Il campionato è lungo: le squalifiche e gli infortuni prima o poi finiranno. Firenze? Qua la responsabilità si sente perché uno ha paura sempre di sbagliare quando scende in campo, è una grande piazza. La mia storia calcistica? Non ho mai fatto il settore giovanile perché dagli Allievi sono passato a giocare direttamente in Serie C1. Sono orgoglioso della mia carriera. Viviano? E' un grane portiere altrimenti non sarebbe mai andato in Nazionale; alcune delle accuse ad Emiliano sono state affrettate secondo me''.

Emiliano Viviano: ''E' normale che qualcuno sia un po' chiuso in questa squadra ma troveranno tutti il loro posto come della rocca, anche se non gioca mai arriva sempre al campo un'ora prima e va via un'ora dopo. Jovetic? Non è il nuovo Pato. L'ho visto sempre allenarsi il doppio ma forse è stato sottovalutato un po' l'infortunio. Non credo che sia così matto da non voler giocare. JoJo a Roma? Me lo auguro perché può essere il valore aggiuto a questa squadra. Adesso però lascio parlare i medici sennò faccio ''casino''... Cuadrado? Non credo che sarà assente con la Roma. Io a Firenze? E' sempre stato il sogno giocare qua. Squadra stanca? Non è vero perché con la Samp abbiamo corso molto di più rispetto a tutte le altre partite. Ci sono dei gol che ho subito in cui spesso nessuno dice niente ma magari c'era un errore. Faccio fatica a mettermi in mostra in una squadra come la nostra che gioca spesso in avanti. La Nazionale? Negli ultimi due anni sono passato da primo a terzo ma è un ruolo non definito. Io in curva? Dicamo che prima in Fiesole potevo insultare qualcuno, adesso che gioco gli insulti li becco io... Lo scudetto? Dobbiamo andare avanti per la nostra strada e fare bene''.