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VLAHOVIC-GRAICIAR, I RUOLI SI INVERTONO? ORA PIOLI CI PENSA

di Andrea Giannattasio

Ad accomunarli c’è la voglia di sfondare il prima possibile nel calcio che conta con il viola sulle spalle. A separarli meno di un anno di età e appena una cifra nel numero di maglia (il primo ha il 27, il secondo il 28). Eppure la prima stagione a Firenze di Martin Graiciar e Dusan Vlahovic, nata tra le migliori premesse nel ritiro di Moena, è un capitolo che deve essere ancora scritto, visto che dopo le amichevoli tra Olanda e Germania e l’ultimo test ad Arezzo nella mente di Pioli non sembrano ancora chiare quelle che ai nastri di partenza saranno le gerarchie per l’ambìto ruolo di vice-Simeone. Se infatti fino a poche settimane fa sembrava ormai deciso che sarebbe stato il serbo, appena diciottenne, a caricarsi per primo sulle spalle il peso di tutto l’attacco viola in caso di una (malaugurata) assenza del Cholito, adesso la graduatoria sembra essersi invertita.

Con l’ex Slovan che, forte di una serie di prestazioni più convincenti soprattutto durante la tournée nel nord Europa, è stato confermato a Firenze e potrebbe essere sfruttato in questo inizio di campionato come la prima vera alternativa a Simeone o come pedina in grado di aumentare il peso specifico dell’attacco a gara in corso. Il sorpasso operato da Graiciar, del resto, si è consumato soprattutto nel mese di agosto e prova ne è il fatto che Pioli ha preferito il ceco sia nella prima formazione che a Mainz, nell’Opel Cup, ha affrontato il Bilbao (la squadra più tosta del mini torneo) sia, soprattutto, nel match contro l’Arezzo, dove il classe ’99 è stato mandato in campo ad inizio ripresa (rimediando peraltro un affaticamento alla coscia destra che lo ha tenuto fuori domenica scorsa contro il Chievo e che potrebbe metterlo fuori causa anche domenica contro l'Udinese), mentre Vlahovic si è potuto godere solo i 15’ finali.

Tra gli elementi che possono aver giocato a favore di Graiciar fino ad ora c’è anche la sua maggiore esperienza a livello di prima squadra, visto che nella passata stagione allo Slovan l’attaccante ha giocato 12 partite siglando quattro gol (una media di una rete ogni 187’) prima che un infortunio alla clavicola a febbraio lo mettesse fuori causa fino alla fine del campionato. Il ballottaggio resta comunque aperto.


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