VLAHOVIC, NUOVA VECCHIA VITA CON IACHINI
In casa Fiorentina, alla vigilia della ripresa del campionato, il tema che tiene banco è quello legato a Dusan Vlahovic. L'attaccante serbo è letteralmente esploso da quando Prandelli si è seduto sulla panchina viola ed ha inanellato prestazioni di livello che gli hanno permesso di raggiungere numeri spaventosi considerando che è un classe 2000. L'ex Partizan Belgrado ha fatto lievitare il suo valore a suon di gol intorno ai 50 milioni di euro e già moltissimi club in Europa hanno messo gli occhi su di lui. Commisso vorrebbe trattenerlo, ma per adesso cerca di allontanare queste voci e far concentrare il suo talento solamente sul campo dove rimane ancora da ottenere una salvezza.
La differenza di rendimento tra il periodo trascorso con Iachini in panchina e quello con Prandelli è evidente: 26 presenze, 1.331 minuti, 4 gol e 1 assist con il primo, 23 gettoni, 1.890 minuti, 11 gol e 2 assist con il secondo. Le motivazioni da ricercare per questo incredibile step in avanti sono molteplici, ma quella principale è sicuramente di natura mentale ed attribuibile alla fiducia che il tecnico di Orzinuovi ha sempre riposto in lui dandogli modo di giocare di più, di caricarsi la squadra sulle spalle e di acquisire responsabilità fino a quel momento sconosciute. Iachini lo impiegava di rado, spesso dalla panchina e lui si intristiva oltre a mancargli il ritmo partita. Vlahovic ripartirà con grande entusiasmo, con tanta voglia di fare e con l'impegno che non è mai mancato, ma in questo momento è lecito anche attendersi qualcosa in più da lui, qualche colpo che certifichi il suo valore indiscusso e che sia da biglietto da visita per i suoi detrattori. La Fiorentina ha bisogno di lui, Firenze si aggrappa al giovane serbo, manca solo un lampo per tornare ad essere decisivo.