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VOGLIA DI CENTRAVANTI

di Iacopo Barlotti

Firenze non ricorda più cosa vuol dire avere un bomber, uno di quelli che ti fa (almeno) 20 gol a stagione. Va bene che nel calcio moderno il centravanti è lo spazio - oggi va di moda così, per dire che gli allenatori preferiscono far girare palla e non dare punti di riferimento -, ma la Fiorentina è una vita che non ha un attaccante di peso in grado di giocarsi i primi posti della classifica cannonieri. C'è stato Gilardino, è vero, ma il suo record in campionato è stato di 19 gol realizzati: dunque, per ritrovare un giocatore viola che abbia sfondato quota 20 bisogna risalire a otto anni fa, stagione 2005-06, l'anno della Scarpa d'Oro di Luca Toni e dei suoi 31 gol.

In effetti il rapporto della Fiorentina col centravanti, specie negli ultimi anni, non è stato facile. Se il 2005-06 e il 2006-07 furono le stagioni di Toni (rispettivamente 31 e 16 gol), la stagione 2007-08 fu quella di Pazzini e Vieri (9 e 6 gol) anche se il miglior realizzatore fu Adrian Mutu (17 gol). L'anno dopo sbarcò in viola Alberto Gilardino (19 gol) ma cominciò subito il dilemma del vice-bomber: quell'anno toccò a Pazzini (1) e Bonazzoli (1). La stagione seguente, il 2009-10, Gilardino si fermò a 15 gol in campionato, mentre i suoi vice furono Castillo (1) e Keirrison (2). Nel 2010-11, il primo anno di Mihajlovic, bomber Gila raggiunse quota 12 gol, mentre il vice-centravanti, Babacar, restò a secco (2 gol, ma in coppa Italia). Poi eccoci al travagliato 2011-12: il capocannoniere di campionato sarà uno che centravanti non è (Jovetic 14), a quelli che dovrebbero essere bomber di professione restano le briciole (Gilardino 2, Tanque Silva 1, Amauri 1). E nella stagione appena conclusa? Scenario simile: Berbatov non arriva, il capocannoniere alla fine è Jovetic (13), seguito da Ljajic (11) e dal centravanti Toni (8), mentre l'altro centravanti in rosa è Larrondo (2 gol).

Insomma, forse è anche per questo che Firenze aspetta a gloria Mario Gomez. Uno che, in questa Fiorentina-blaugrana, potrebbe davvero tornare a sfondare quota 20 gol, come in riva all'Arno non accade da quasi un decennio. Forse l'ultimo tassello per rendere la squadra viola ancora più competitiva. E allora che se ne vada pure, JoJo: a questa Fiorentina un attaccante da appena 13-14 gol non serve più.