VOGLIA DI FIORENTINA
E tutt'ad un tratto... "Il coro", recitava una famosa pubblicità. No, tutt'ad un tratto scoppia la voglia di Fiorentina. E (stavolta davvero in coro) tutti la vogliono, tutti la cercano. Facciamo l'elenco, facendo in modo di non dimenticare nessuno. In primis i tifosi viola. C'è da capirli... dopo due anni di niente, tre mesi di digiuno, gli ultimi trenta giorni trascorsi tra i musi lunghi di Jovetic e il tormentone Viviano. Infine una campagna acquisti che promette, addirittura illude. Oggi saranno più di 10.000, e vista la canicola, la crisi, il periodo estivo, non sono davvero pochi. Poi Vincenzo Montella. Arrivato in sordina, insoddisfatto dopo le prime due settimane a Moena (gli toccava allenare i ragazzi delle giovanili), adesso si dichiara emozionato e non vede l'ora di scendere in campo. In panchina, direte voi... Certo, ma se potesse (lo ha detto lui) si metterebbe la maglia numero nove e guiderebbe l'attacco viola. Tanto si divertirebbe, tanto gli piace questa Fiorentina. Andiamo avanti. E' la volta dei giocatori che... sono venuti di corsa alla Fiorentina. Nell'ordine: Aquilani e Pizarro (merito di Pradè), Borja Valero e Gonzalo Rodriguez (merito di Macià), Mati Fernandez, Roncaglia e Cuadrado (merito di Pradè e Macià). fino a Viviano. E qui il merito ce l'ha solo Firenze. Tutti insieme... merito dell'appeal che ha la nuova Fiorentina. Quindi tocca ai giocatori che... verrebbero di corsa alla Fiorentina. Anche in questo caso lo spartito è dell'aeroplanino, orgoglioso di essere allenatore a Firenze, una piazza dove... "tutti vorrebbero allenare" (testuale). E non solo, dove tutti vorrebbero giocare. A cominciare da Spolli, Lodi, Gomez, Barrientos, tutti ex-pupilli di Montella al Catania che (ancora testuale il tecnico viola) farebbero le corse per giocare nella Fiorentina. E poi Babel (in questo momento attaccante di riserva nel mercato viola) Giovani Dos Santos, in attesa della punta che sappia fare gol. Come ha richiesto Montella. Infine gli addetti ai lavori. Era dai tempi della Champions League (ricordate? Prandelli, Mutu, Frey, Gilardino...) che la Fiorentina non "tirava" così tanto su media e giornali nazionali. Merito di un campionato mediocre? Forse. Merito della crisi delle milanesi? Ariforse. Fatto sta che intorno alla Fiorentina 2012-2013 c'è grande curiosità, grande attesa, e da più parti la squadra viola viene pronosticata come la sorpresa della stagione. "Last, but not least" (come direbbero gli inglesi) Andrea Della Valle. Qualcosa in lui è cambiato, nell'atteggiamento, nell'entusiasmo, nella volontà di investire e di rischiare. Non sappiamo bene cosa sia successo (guardando verso Castello un'idea ce l'abbiamo, ma aspettiamo a dirlo...) quel che è sicuro è che Andrea è tornato, più forte di prima, più convinto di prima, ansioso di vedere all'opera la sua creatura.
Ah, dimenticavamo l'oggeto della questione: la partita di Tim Cup contro il Novara. La coppa Italia è la competizione per antonomasia della Fiorentina. Negli ultimi anni non è stato così, ed è una delle poche macchie che troviamo nella gestione Prandelli. Ma la storia dice il contrario: i viola hanno vinto questo trofeo per ben sei volte: '39-'40, '60-'61, '65-'66, '74-'75, '95-'96, 2000-2001. Ovviamente gli ultimi due sono ben impressi nella memoria di grandi e piccini: da Batistuta, a Ranieri, a Toldo, a Rui Costa... E poi ancora Rui Costa, Chiesa, Nuno Gomes, Terim, mettiamoci anche Mancini. Momenti indimenticabili, come i 40.000 che il 18 maggio '96 aspettarono la squadra al "Franchi" fino alle 4 di notte. La coppa Italia è un'occasione da non perdere, un traguardo da inseguire a tutti i costi, la volta buona per aprire, profanare, finalmente inaugurare la bacheca della Fiorentina targata Della Valle. Se lo scudetto è ancora lontano e l'Europa League un sogno da coltivare, la coppa Italia può essere davvero a portata di mano.