VOLERE È POTERE
Fonte: Articolo di Andrea Giannattasio
A chi gli augurava prima delle partite del suo Padova il rituale ‘vinca il migliore’, il triestino Nereo Rocco rispondeva con una smorfia di orrore: “Speremo proprio de no!”. E la partita che la Fiorentina si troverà ad affrontare domenica sera sul terreno del Franchi contro la capolista Milan potrebbe sembrare un incontro proibitivo: troppa, eccessiva, imbarazzante la differenza tecnico-tattica tra viola e rossoneri. Ma, dato che volere è potere, la Fiorentina è chiamata a spiccare definitivamente il volo: troppe infatti sono state le occasioni che i viola hanno gettato al vento, troppe le delusioni ed i rimpianti al termine dei 90’ minuti, troppe le urla di gioia strozzate in gola del popolo viola (non ultimo lo scellerato pareggio al Manuzzi di Cesena): domani sera la Fiorentina è chiamata a verificare quel che a Firenze si dice da mesi, cioè che contro le cosiddette ‘grandi’ la squadra di Mihajlović non ha mai deluso, fornendo anzi prestazioni importanti, che però il più delle volte non sono state adeguatamente ripagate da risultati soddisfacenti. Per la partita contro i rossoneri, Siniša recupera incredibilmente Behrami, che però si accomoderà in panchina, pronto a subentrare nella seconda frazione, qualora ve ne sia bisogno. Per il resto, la Fiorentina, orfana di Mutu e del lungodegente Jovetić, proverà a rovinare le velleità tricolori del Milan schierando la classica difesa a quattro, con Pasqual e Comotto (quest'ultimo al rientro dopo il turno di riposo a Cesena) sulle fasce e Natali e Gamberini al centro. A centrocampo, il tecnico serbo schiererà un reparto mediano sul modello di quello visto in Romagna dal 20’ del primo tempo, con Montolivo spostato nel ruolo di regista e Vargas e Donadel ai lati. Lo schieramento sarà completato poi da Santana e Ljajić (favorito su Babacar e Carraro per la sostituzione coatta del ‘Fenomeno’) in appoggio all’ex di turno Gilardino. Allegri, dal canto suo, per la gara di domenica sera perde Cassano per squalifica ma recupera l’indispensabile Ibrahimović (i numeri per lo svedesone di Malmö sono chiari: 14 reti e ben 11 assist), il quale giocherà a fianco di Pato (sempre in gol nelle ultime sfide giocate al Franchi) per un attacco stellare sostenuto dalla prorompenza fisica di Boateng. Per il resto, il tecnico livornese schiererà grossomodo la squadra che ha asfaltato 3 a 0 l’Inter nel derby, con la difesa a quattro composta da Zambrotta ed Abate sugli out e Thiago Silva e Yepes (che sostituirà l'indisponibile Nesta) al centro ed il robusto centrocampo a tre composto da Seedorf, Flamini ed al centro il fondamentale Van Bommel (che ai tifosi viola evoca pessimi ricordi europei).