VOLONTÀ O EMERGENZA, LA FIORENTINA VARA LA LINEA VERDE
“Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
Del doman non v'è certezza"
Certezze (poche) e gioventù non si mescolano solo in questo famoso aforisma di Lorenzo il Magnifico ma anche all'interno della Fiorentina 2023/24. Il mercato ha lasciato a Vincenzo Italiano una rosa competitiva ma con alcune lacune -soprattutto in difesa- e così, tra le poche certezze e le tante incognite presenti in rosa (la prima, per rimanere in difesa, riguarda la condizione fisica di Mina), ecco spuntare di nuovo il valore della "gioventù", virtù che torna utile soprattutto in caso d'emergenza.
Che sia una scelta obbligata o guidata dalla volontà di "svecchiare" la rosa, l'attuale Fiorentina presenta una linea decisamente più verde rispetto alle sue precedenti edizioni. La lista Uefa consegnata qualche giorno presenta infatti calciatori con un'età media di 25.2 anni, mentre nella scorsa edizione della Conference i viola avevano un'età media di 26.7. Dato frutto anche delle operazioni di mercato: calciatori partiti in estate hanno una media di 27.4 anni, quelli acquistati di 24,5 e tra di loro spiccano Fabiano Parisi (2000), Gino Infantino (2003) e Lucas Beltran (2001). Se pensiamo che nella scorsa stagione nel roster di Italiano c'era solamente un calciatore nato dopo il 1999 (Bianco, impiegato per altro per meno di 120 minuti in totale), mentre quest'anno, nelle prime cinque gare ufficiali, il tecnico viola ha già utilizzato cinque calciatori under 23 (Parisi, Infantino, Beltran, ma anche due prodotti della Primavera come i 2004 Michael Kayode e Lorenzo Amatucci), il cambio di rotta è evidente e lascia ben sperare.
In questo anche l'inserimento in lista Uefa di Pietro Comuzzo (2005) e Christian Dalle Mura (2002) sembra una dichiarazione d'intenti: dove non si arriva col mercato, si pesca dal vivaio . D'altronde Commisso lo ha ripetuto spesso: la volontà è quella di valorizzare un settore giovanile che negli ultimi anni ha fatto incetta di complimenti e trofei senza però sfornare giocatori per la prima squadra. Su questo, il maestoso Viola Park è il primo manifesto, in calce e mattoni, di un'idea che sarà centrale: largo ai giovani, il futuro è adesso!