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Oggi, venerdì 1 luglio, aprono ufficialmente i battenti del calciomercato. Pantaleo Corvino, dunque, cercherà di dare un'accellerata alle trattative in entrata per affidare a Mihajlovic la squadra pronta per il ritiro, che avrà inizio fra 13 giorni.
Per il momento sulle sponde dell'Arno sono arrivati in due: il primo è ormai un "vecchio acquisto", visto che già da mesi sono stati definiti i dettagli del suo trasferimento, e cioè Nastasic. Il secondo è il novello Romulo, brasiliano con passaporto comunitario. E adesso?
In città serpeggia un sentimento che potrebbe essere inquadrato come un mix di delusione per i pochi acquisti a fronte delle molte cessioni (o comunque perdite) e di speranza riaccesasi dopo il primo colpo carioca. E su questo ultimo punto hanno ragione i tifosi, nel senso che da oggi in poi ogni giorno potrebbe essere quello giusto per una possibile ufficializzazione. C'è però da considerare la variabile "secondo extracomunitario".
Pantaleo Corvino ha sempre predicato maggiore apertura del mercato dei calciatori italiano verso gli stranieri, specialmente verso quelli non europei. E adesso i suoi desideri potrebbero essere ascoltati: nei prossimi giorni, infatti, il Consiglio Federale si riunirà per deliberare sulla paventata apertura all'acquisto da parte dei club italiani di due calciatori extracomunitari a stagione. Se, come sembra, ci sarà questa apertura, allora l'uomo mercato gigliato saprà già come muoversi, non si farà trovare impreparato. Come ha ammesso lui stesso, in Brasile, nel Santos, c'è un giocatore che gli piace particolarmente. Stiamo parlando di Marcos Arouca, un volante classe '86 che, se avesse avuto il passaporto comunitario, probabilmente sarebbe già di viola vestito. Ma adesso questo ostacolo sembra non essere più un problema, quindi non rimane che aspettare le decisione del Consiglio e le conseguenti mosse di Corvino, che comunque non è certamente fermo ad aspettare. Il prossimo colpo, potrebbe nuovamente arrivare dal sudamerica.
Insomma, i giorni sono caldi (in tutti i sensi) e i tempi sono maturi. Firenze tutta attende di poter tornare a sognare. Almeno a fantasticare con nomi nuovi dal mercato.
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