ZAMPARINI-DELLA VALLE, I due opposti del calcio
Fonte: www.stefanoborgi.it
Uno è uomo di "guerra". Provocatore, capace di grandi slanci ma anche di grandi reprimende, spalmate nelle sue frequenti incursioni mediatiche (è stato per anni ospite fisso del "processo" di Biscardi...) Gli altri (due fratelli) sono, al contrario, uomini di "pace" e non a caso il loro motto è: "Male non fare, paura non avere." Uomini vincenti, dei veri numeri uno nel campo della moda, e sopratutto...non sono mai stati al "processo" di Biscardi. Ci riferiamo a Maurizio Zamparini, vulcanico presidente del Palermo, ed ai fratelli Della Valle, proprietari della Fiorentina. Due (o tre, se preferite) rette parallele che non si incontreranno mai, anche se durante qualche riunione in lega sembrava potesse nascere l'auspicata coalizione, tutti uniti contro il "despota" Adriano Galliani. A dire il vero ci sono due cose che li accomunano: l'anno di acquisizione dei rispettivi club, il 2002, e il campionato della risalita in serie A, il 2003-2004.
Da quel momento Palermo e Fiorentina hanno percorso strade molto simili, costellate da schermaglie di mercato, cessioni eccellenti (una su tutte, Luca Toni), il tutto accompagnato dall'amore a tratti morboso di due città e due tifoserie profondamente coinvolte. Proseguiamo il confronto. Nessuno dei tre si può definire "tifoso" della propria squadra, visto che, seppur con tempi e modalità diverse, Zamparini prima del Palermo controllava il Venezia (ebbe, fra l'altro Prandelli come allenatore...esonerato) e prima ancora il Pordenone. Da parte sua Diego della Valle è stato per anni nel consiglio d'amministrazione dell'Inter e fece strano vederlo esultare per un gol dei nerazzurri in una Champions League di qualche anno fa. Diametralmente diverso, poi, l'approccio con le risorse umane: Zamparini detiene il record (27) degli allenatori esonerati e dei clamorosi reintegri (Guidolin è stato per anni una sorta di ascensore fra panchina e tribuna.) I Della Valle invece, dopo un apprendistato farcito da quattro esoneri (Vierchowod in C2, Cavasin in B, Mondonico e Buso nel primo anno di A), si affidano da cinque anni, con eccellenti risultati, a Cesare Prandelli. Insomma venghino signore e signori, nel circo Barnum del calcio c'è posto per tutti.