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ZERO PERIODICO

di Andrea Giannattasio

Un ''Franchi'' gremito in ogni ordine di posti, la Fiesole che gridava a squarciagola i nomi dei Campioni d'Italia e lo splendido mazzo di rose tricolori offerto generosamente dal Varese che campeggiava in mezzo al prato verde dello stadio: giorni di gloria, di successo. Erano i tempi della Fiorentina ye-ye, del secondo scudetto con il ''Petisso'' Bruno Pesaola e con quel magico ed imbattibile gruppo di ragazzi in maglia viola. Una stagione storica vissuta in un campionato d'altri tempi in cui le provinciali la facevano da padrone contro le storiche potenti del calcio: gli anni d'oro di Merlo, De Sisti, Superchi e tanti altri. E quando, a cavallo tra gli anni '60 e '70, si viveva la vigilia di Cagliari-Fiorentina, l'incontro tra sardi e toscani non era mai un match come gli altri: era quello il derby d'Italia, era quella la partita dell'anno. Il calcio più entusiasmante del Bel Paese era solo quello espresso dai gol di Amarildo e di Riva, dalla grinta di De Sisti e di Greatti e dalle parate di Superchi e di AlbertosiCagliari-Fiorentina era l'incontro che assegnava lo scudetto, non una partita qualunque. Ma 'Cagliari' per i tifosi viola non vuol dire soltanto 'rivale storica del secodo scudetto': il capoluogo isolano infatti evoca ai supporters gigliati anche atroci ricordi vissuti nella stagione 1981/82, nel campionato dell'avvincente testa a testa d'alta classifica tra la Fiorentina e la Juventus, terminato con la dolorosa cucitura del tricolore sulle maglie bianconere a séguito del pareggio esterno dei viola proprio in terra sarda, che purtroppo relegò la Fiorentina al secondo gradino della classifica finale. Tanti sono dunque gli spunti emotivi che Cagliari e la sua squadra hanno evocato nelle menti dei viola. Oggi però, l'incontro tra rossoblù e viola non è più contornato da quell'alone di gloria sportiva che sempre lo aveva contraddistinto in passato: il ''Sant'Elia'', che tra il 1965 ed il 2006 è rimasto un fortino inviolato per la Fiorentina, non ha più né fascino né trasporto emotivo. E la cartina di tornasole del Cagliari-Fiorentina visto negli scorsi anni sarà proprio l'incontro di domani (replicato al ''Sant'Elia'' per la 32esima volta nella storia della A), che vedrà impegnate due squadre che hanno condotto un campionato avaro di emozioni piuttosto affine che ha destinato le squadre in un anonimo centroclassifica. Le due compagini scenderanno i campo prive di reali motivazioni: i rossoblù, ormai salvi e avanti ai viola di solo un punto, provengono dal rocambolesco pareggio di Lecce in cui la squadra di Donadoni, che ha manifestato l'intenzione di finire la stagione davanti alla Fiorentina, ha mostrato tutti i suoi limiti difensivi. I viola, reduci dallo scialbo 0-0 contro la Juventus, scendono al ''Sant'Elia'' col proposito di non ripetere l'imbarazzante finale di campionato dello scorso anno.